Il bando Ismea 2019 per il primo insediamento in agricoltura rivolto ai giovani tra i 25 e i 41 anni che sono intenzionati a diventare imprenditori agricoli – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – rappresenta un buon passo nella giusta direzione, ma è ancora troppo poco incisivo rispetto all’esigenza di favorire il ricambio generazionale e di dar vita a dei sistemi di produzione innovativi ed agroecologici.
I numeri del bando I 70 milioni di euro previsti (35 per le Regioni del Centro-Nord e 35 per le isole e per le Regioni del Sud) sono infatti una buona base di partenza per valorizzare il ruolo degli under 41 all’interno del primario, ma non consentono quell’inversione di tendenza di cui c’è assoluto bisogno; e questo non solo rispetto agli obiettivi strategici che il governo dovrebbe assumere, ma anche per rispondere al crescente interesse dei giovani verso il mondo agricolo (nel maggio del 2018 vi erano 55 mila aziende agricole condotte da under 35). “Come Confeuro – continua Tiso – vogliamo anche ribadire la necessità di far crescere il ruolo degli under 41 in uno specifico contesto agricolo, e cioè quello dell’agricoltura contadina piuttosto che su quello dell’agroindustria. Va infatti compreso che queste preziose risorse umane vanno impiegate nei paradigmi del futuro; e non in quelli che invece, per amore del pianeta, vanno superati”.