Neve dalla prima collina alla montagna, piogge torrenziali in pianura, vento forte e temperature in picchiata che, in alcune zone, potrebbero avvicinarsi allo zero durante la notte. Il maltempo che ha colpito l’Italia, soprattutto il Nord-Est con Emilia-Romagna e Veneto in testa, ha avuto effetti immediati sull’agricoltura, in un momento molto delicato dell’anno. Così Cia-Agricoltori Italiani, che sta monitorando la situazione e stima danni sopra il milione di euro.
In particolare -spiega Cia- nel Modenese un manto di neve ha ricoperto interi campi di patate nell’area dei pregiati tuberi di Montese. Ettari di medica e cereali sono stati sepolti da una coltre bianca insidiosa e ora le gelate rischiano di dare il colpo di grazia alle colture delle aree montane emiliane. Gelate che mettono in pericolo anche i vigneti e i frutteti a quote basse in tutta la regione, quando i germogli sono fragili e la frutta si comincia a raccogliere dagli alberi. Senza contare che, in pianura, pioggia battente e vento molto forte, oltre a far cadere rami e alberi, hanno allettato le coltivazioni di frumento e orzo. Preoccupazione anche per la grandine in Veneto, tra i vigneti del Prosecco, ma anche per gli ortaggi stagionali con molte piante compromesse.
Ora bisogna verificare sui campi la precisa entità dei danni e valutare con attenzione, insieme a tecnici e associati, se chiedere lo stato di calamità -sottolinea Cia-. Va ricordato che il Nord-Est ha un peso agricolo consistente con una produzione che vale il 28% di quella nazionale.
Siamo davanti a una situazione eccezionale che, ancora una volta, dimostra come i cambiamenti climatici siano una realtà concreta con cui fare i conti. Gli agricoltori dovranno investire sempre di più in strumenti assicurativi per proteggere le colture dagli eventi estremi. Si è passati da mesi di pesante siccità ad abbondanti precipitazioni concentrate in pochi giorni che, se da un lato hanno portato benefici alle riserve idriche, dall’altro stanno anche causando grossi problemi alle coltivazioni. E dietro l’angolo c’è la pesante insidia del caldo africano estivo.
Per ultimo, altra fonte di preoccupazione, i cambiamenti climatici stanno portando parassiti, patogeni e insetti ‘alieni’ che trovano sul nostro territorio un ambiente idoneo per proliferare. Una presenza rischiosa per l’agricoltura che non deve essere sottovalutata.