“Sostenibilità, programmazione e redditività: sono queste le tre chiavi di volta per rilanciare il settore e sono questi i principali obiettivi che perseguiamo, proseguendo sulla strada tracciata con l’intesa siglata dalle organizzazioni della filiera grano-pasta alla fine di dicembre 2017, fondamentale per valorizzare la qualità del grano duro italiano, sostenere gli agricoltori e rafforzare la competitività della pasta, puntando su una vera logica di sistema e di pari dignità”. Lo ha detto il presidente della Copagri Franco Verrascina, intervenendo a una tavola rotonda svoltasi nell’ambito della quarta edizione dell’iniziativa internazionale sulla filiera del grano “Durum Days 2019”, durante la quale è stato fatto il punto sulla produzione e sulla situazione del mercato del grano duro.
“La sostenibilità va declinata in chiave ambientale e sociale, rispondendo alle legittime istanze che ci vengono dai consumatori e rifiutando nettamente tutte le logiche che fanno sì che i produttori agricoli vengano additati quali ‘avvelenatori’ dell’ambiente; tale idea di sostenibilità va sviluppata anche in chiave economica, partendo dal presupposto secondo cui fare qualità salvaguardando l’ambiente e il territorio ha un costo, che non può ricadere unicamente sulle spalle degli agricoltori”, ha osservato Verrascina.
“La sostenibilità economica permette poi agli agricoltori e agli anelli della filiera grano-pasta di lavorare sul versante della programmazione e di guardare al futuro con maggiore ottimismo e serenità”, ha continuato il presidente della Copagri.
“Elemento trasversale a entrambe le questioni, quindi, è quello della redditività, punto sul quale bisogna continuare a lavorare, guardando con attenzione, ad esempio, ai grani antichi e a quelli biologici, che rappresentano due mercati in grande espansione e per i quali il consumatore è disposto a riconoscere una premialità maggiore. Senza reddito è difficile fare programmazione e guardare al futuro; una possibile soluzione sta nel fare sistema tra produttori, industria, distribuzione e consumatori, facendo sì che tutti si impegnino a garantire una equa remunerazione a ogni anello della catena”, ha concluso Verrascina.