«Sono da tenere sotto osservazione le decisioni USA a sostegno dell’agricoltura, settore tra i più colpiti dalle tensioni commerciali con la Cina. Il presidente Trump ha, infatti, annunciato l’acquisto di prodotti sul mercato interno per un ammontare di 15 miliardi di dollari, da destinare ad aiuti alimentari esterni. Una somma davvero imponente se si considera che, nel 2017, secondo i dati dell’Agenzia USA per la cooperazione allo sviluppo, gli aiuti alimentari esterni sono ammontati in tutto a 3,62 miliardi di dollari». Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, preoccupato per la stabilità dei mercati internazionali delle “commodities”.
Trump – osserva Giansanti – continua a lanciare messaggi rassicuranti agli agricoltori statunitensi. Negli scorsi mesi ha già varato aiuti straordinari a sostegno dei redditi degli agricoltori per 12 miliardi di dollari”.
Intanto – ricorda Confagricoltura – i mercati finanziari hanno reagito negativamente all’aumento dal 10 al 25% dei dazi americani sulle importazioni dalla Cina. La flessione si è estesa anche ai ‘futures’ relativi ai prodotti agricoli, in particolare soia e grano.
«Oltre il 90% delle esportazioni Usa di settore destinate alla Cina era già sottoposto a dazi aggiuntivi – ha sottolineato Giansanti -. In valore, l’export ha fatto registrare una contrazione di circa 10 miliardi di dollari lo scorso anno rispetto ai livelli del 2017, secondo i dati dell’Ufficio del Rappresentante USA per i negoziati commerciali (USTR)».
Per Confagricoltura è emblematico il caso della soia. Nel 2017, prima dell’avvio della guerra commerciale, i due terzi delle esportazioni totali degli Stati Uniti erano destinati al mercato cinese. A seguito dell’imposizione dei dazi varati nei mesi scorsi dal governo di Pechino, l’export cinese si è ridotto nel 2018 di circa il 60%, con un taglio del 20% dei prezzi per gli agricoltori americani.
La soia americana ha preso così la via del mercato europeo, anche a seguito dell’intesa raggiunta nel luglio 2018, alla Casa Bianca, dai presidenti Trump e Juncker. Secondo i dati diffusi dalla Commissione UE, le importazioni europee di semi di soia dagli Stati Uniti sono aumentate del 121%.
Gli Stati Uniti sono diventati il primo fornitore di semi di soia degli Stati membri, con una percentuale del 72% sul totale – ricorda Confagricoltura -. Tuttavia, lo spettacolare rialzo dell’export verso la UE non ha compensato per intero il crollo delle vendite sul mercato cinese. Stando ai dati del dipartimento di Stato USA all’agricoltura (USDA), a dicembre 2018, le giacenze di soia risultano aumentate del 18% sullo stesso mese dell’anno precedente.
«Il nostro auspicio è che Stati Uniti e Cina raggiungano un accordo che sarebbe positivo per la stabilità dei mercati e per la crescita dell’economia su scala mondiale. Intanto – conclude il presidente di Confagricoltura – dobbiamo promuovere la coltivazione di colture proteiche europee, in particolare la soia, per evitare ripercussioni e speculazioni anche finanziarie che potrebbero generare maggiori costi o un più difficile approvvigionamento di materie prime essenziali negli allevamenti».