Dalla xylella, all’abbandono per mancanza di reddito, agli incendi degli ultime ore. Se non è la fine per parte dell’olivicoltura pugliese, poco ci manca. Alberi millenari che sono diventate delle vere e proprie torce. Queste immagini arrivano da Presicce, in provincia di Lecce, e come sottolinea Italia Olivicola, testimoniano la disperazione degli agricoltori salentini abbandonati al loro destino in balia della xylella.
Ma questa peste significa abbandono (e quindi gli incendi), disastro economico e sociale, disperazione. Molto negli ultimi anni è già andato perso, ma serve un impegno da parte delle istituzioni di tutti i livelli – Europa, Governo, Regione, Comuni – per fare il possibile per salvare un patrimonio economico, sociale ed ambientale, che è stato tramandato da secoli e che, a quanto pare, gli agricoltori pugliesi, da soli, non sono più in grado di difendere. Servono investimenti pubblici, servono politiche adeguate, servono fatti concreti; non più promesse, non più strategie a medio-lungo periodo. Serve tornare a dare reddito agli olivicoltori che non dovranno più essere costretti ad abbandonare un patrimonio economico e culturale di inestimabile valore.