Una delegazione di Confagricoltura Veneto ha incontrato l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan per affrontare il tema della grave crisi frutticola che sta colpendo il territorio veneto. Della delegazione facevano parte Andrea Foroni, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto, Pietro Spellini, vicepresidente di Confagricoltura Verona; Francesca Aldegheri, referente per il settore frutta di Confagricoltura Verona, e Stefano Casalini, presidente di Confagricoltura Rovigo.
Gli agricoltori hanno chiesto un bando più efficace per far fronte al costo alto delle reti anticimice e di accelerare con la ricerca per trovare una soluzione definitiva all’invasione degli insetti, che anche quest’anno stanno devastando le colture. L’assessore Pan ha ascoltato attentamente e apprezzato i consigli degli agricoltori, assicurando che la Regione dà la sua piena disponibilità per venire incontro agli agricoltori.
«Quest’anno la situazione è fortemente critica – hanno spiegato gli agricoltori – , non solo per il clima, le malattie e la concorrenza, ma anche per il problema della cimice asiatica, che è ulteriormente progredita e sta facendo strage di tutte le colture. Pesche, albicocche, kiwi, mele, ortaggi, soia, frumento: l’insetto si è adattato a tutte le colture e richiama i compagni per avvisare che c’è cibo. Le reti, al momento, sono l’unica arma che abbiamo per limitare i danni, ma purtroppo il bando che è stato fatto dalla Regione Veneto non ha incontrato i favori degli agricoltori, essendo la cifra dei 300.000 euro insufficiente a coprire il fabbisogno veneto e dando priorità ai coltivatori biologici. Chiediamo un intervento più consistente, sulla scia di quanto hanno fatto le regioni limitrofe – Trentino, Emilia Romagna e Lombardia -, che hanno adottato un approccio d’urto per andare in soccorso agli agricoltori».
Gli esponenti di Confagricoltura hanno però ricordato che le reti sono un sistema utile a contenere i danni, ma non sono risolutive. La risposta definitiva dovrà arrivare infatti dalla ricerca, alla quale è affidato il compito di dare scacco matto alla vorace cimice asiatica.
Per la frutta, secondo un’indagine nazionale di Confagricoltura, l’estate 2019 è molto critica non solo per la cimice, ma anche per l’andamento climatico anomalo, la contemporanea maturazione della frutta nei principali Paesi produttori e la sovrapproduzione della Spagna, che ha comportato un crollo dei prezzi pagati agli agricoltori Per dare un’idea, un caffè vale quanto tre chili di frutta pagati ai produttori. La crisi della frutta ha conseguenze pesanti anche sull’occupazione. Sono oltre 100.000 le persone che lavorano nel settore, senza considerare l’indotto: oggi sono a rischio almeno 10 milioni di giornate di lavoro.