Partnership Università-Imprese per rafforzare la collaborazione tra atenei e aziende per la competitività del Paese, fra i settori interessati anche quello dei sistemi agroalimentari. Si è svolto a Milano, alla sede di Assolombarda, il workshop di presentazione del Rapporto 2018 dell’Osservatorio Università-Imprese della Fondazione CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane) che ha rilevato risultati positivi in ogni settore scientifico e in ogni regione del Paese. Con l’apporto sempre più ampio di Confindustria, decisivo nell’attuazione del dialogo tra università e imprese.
Lo scambio di conoscenza fra università e imprese e l’attuazione di progettualità congiunte sono fondamentali per l’attrattività delle università, la competitività delle aziende, l’occupabilità degli studenti e la crescita economica e sociale dei territori.
Nella fotografia scattata dal Quarto Rapporto Annuale dell’Osservatorio Università-Imprese della Fondazione CRUI, emerge un generale contesto positivo testimoniato da importanti iniziative e risultati, ottenuto grazie allo sforzo fatto negli anni per creare una sinergia efficace nei rapporti tra università, studenti, imprese, mondo del lavoro con ricadute positive sull’intero tessuto produttivo e sociale.
Per dare piena e più ampia concretezza agli sforzi in atto occorre una maggior istituzionalizzazione e un rafforzamento del rapporto Università-Impresa, ma anche la collaborazione e la consapevolezza del Governo e della politica. E’necessario inoltre che il sistema di valutazione delle strutture accademiche e dei ricercatori e i meccanismi di finanziamento alle università riconoscano in maniera più esplicita il loro impegno nel rapporto con il tessuto produttivo e sociale.
«I rilievi positivi evidenziati dal Rapporto 2018 – afferma Alberto De Toni, presidente della Fondazione CRUI – confermano una convinzione su cui si impernia il lavoro della Fondazione CRUI, fin dalla sua nascita. Monitorare i fenomeni, mettere in collegamento le best practice, diffonderle e trasformarle in procedure consolidate: tutto questo, in sostanza l’esercizio pieno e sano dell’autonomia universitaria, rappresenta il metodo attraverso il quale l’università si mette a disposizione del Paese. In questo senso l’Osservatorio ha rappresentato uno strumento eccellente per promuovere il miglioramento delle relazioni fra atenei e aziende».
«L’Osservatorio – dice Giovanni Brugnoli vicepresidente di Confindustria per il capitale umano – è uno strumento fondamentale per capire lo stato delle relazioni tra il mondo dell’università e il mondo dell’industria che ormai da anni sono impegnate a creare, non senza difficoltà, partnership sempre più strutturate. È un dialogo che viene dal basso, da tanti territori del Nord come del Sud. Promuovere questo dialogo significa promuovere l’occupabilità del nostro sistema universitario: in oltre il 30% dei casi tante imprese non trovano i laureati giusti (specie i laureati STEM) e tanti laureati non trovano lavoro, anche perché spesso tanti studenti conoscono l’impresa solo alla fine del loro percorso. Dobbiamo offrire loro strumenti adeguati e il Rapporto ci aiuta a capire come».
«Nella nostra esperienza – sottolinea Pietro Guindani, Vicepresidente di Assolombarda con delega Università, Innovazione e Capitale Umano – il partenariato didattico è un investimento strategico per università e imprese perché attiva una circolarità di saperi che fa bene a tutti gli attori in gioco. Il nostro territorio è già sede di consolidate collaborazioni tra università e imprese ma occorre continuamente alimentare questo scambio di conoscenze e di esperienze, per tenere il passo con l’evoluzione delle competenze richieste dal mercato del lavoro e per portare alle imprese un contributo di innovazione. In questa logica, siamo sempre più impegnati per far dialogare la dimensione accademica con quella produttiva».
«Le rilevazioni dell’Osservatorio – conclude Angelo Riccaboni, Coordinatore dell’Osservatorio Università e Imprese – mostrano che casi di fruttuose collaborazioni tra imprese e università sono rilevabili in tutto il Paese. Per rafforzare tale collaborazione, l’Osservatorio fornisce visibilità alle buone pratiche e propone strumenti digitali, di networking e strumenti di lavoro che aiutano a valorizzare e rendere più semplici da attuare tali collaborazioni».
Il Rapporto 2018 dell’Osservatorio presenta inoltre i risultati delle analisi svolte dai suoi attuali 6 Gruppi di Lavoro, quattro dei quali si occupano di tematiche di natura trasversale (Apprendistato di Alta Formazione e Ricerca, Dottorati industriali, Corsi di Laurea sperimentali ad orientamento professionalizzante, Competenze trasversali) mentre due sono relativi a settori specifici di particolare rilievo per il Paese, Scienze della Vita e della Salute, Sistemi Agroalimentare.
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