Dopo due stagioni come la 2017 e la 2018 caratterizzate per diversi motivi da andamenti climatici contrapposti, l’annata 2019 ha avuto un andamento quasi nella norma, sebbene il mese di maggio sia stato il più freddo e piovoso degli ultimi 20 anni e giugno il più caldo e con assenza di precipitazioni. le piogge di luglio e agosto hanno mantenuto stabili le riserve idriche anche negli areali di collina, evitando gli stress idrici degli ultimi anni e ha portato la maturazione a ritardo stimato di 10/15 giorni rispetto al 2018.
Il 5 maggio circa 200 ettari di Soave Classico sono stati colpiti da una grandinata che per la particolare fase vegetativa ha compromesso solo l’aspetto quantitativo di una tipologia già in tensione sui prezzi per le giacenze oggi ai minimi storici e che ha visto i prezzi aumentare del 22% (fonte ISMEA)
L’andamento climatico è stato ben gestito nel vigneto e la produzione si manifesta equilibrata con grappoli più piccoli della media ma con acini ben distanziati e sani. La vendemmia inizierà quindi per il Soave verso il 20 settembre, per proseguire fino a metà ottobre, quando saranno raccolte le selezioni di alta collina.
In questo positivo quadro produttivo, risulta ancora più strategico il lavoro compiuto dal Consorzio nell’ultimo anno, che ha visto l’attivazione del Piano di Produzione della DOC Soave. Questo strumento particolarmente innovativo prevede, tra gli altri interventi, una dichiarazione preventiva riportante le superfici vitate che si intendono rivendicare a DOC nella vendemmia successiva e una dichiarazione di impegno da parte dei vinificatori che intendono vinificare uve atte alla DOC Soave. Ciò consentirà al Consorzio una puntuale analisi preventiva dei carichi produttivi per operare scelte intese al raggiungimento di obiettivi economici e produttivi migliori per i viticoltori.
«Una scelta di responsabilità – spiega Sandro Gini, presidente del Consorzio del Soave – che già lo scorso anno ci ha permesso di raggiungere non solo l’obiettivo di produzione della quantità richiesta dal mercato, ma anche di mantenere i prezzi, sia delle uve che del vino, stabili se non in crescita. Questa nuova importante implementazione ci permetterà di gestire al meglio questa stagione vendemmiale operando una scelta qualitativa migliore nei vigneti prescelti a produrre Soave, assicurando a tutti i produttori una corretta remunerazione.»
La 2019 inoltre sarà la prima vendemmia che vedrà l’utilizzo in etichetta delle nuove 33 Unità Geografiche Aggiuntive e, dove richiesto al Consorzio, anche della menzione Vigna. Al Consorzio infatti è stato demandato dalla Regione la gestione dell’elenco delle vigne, un’ulteriore opportunità per i produttori del Soave di valorizzare i singoli vigneti, raccontandone le identità storiche e pedologiche. Uno stimolo forte e innovativo per un ulteriore sviluppo della denominazione.