Per le imprese del solo comparto alimentare italiano è stato stimato un fabbisogno occupazionale di 43.540 unità nei prossimi 5 anni, all’interno di un settore dal fatturato annuo pari a oltre 132 miliardi di euro cioè l’8% del Pil nazionale. Imprese che tuttavia in questo momento stentano a trovare profili adatti. Numeri, questi, che raccontano di un’emergenza ancora più significativa se si pensa che l’intero export italiano è dato da Sace Simest in crescita con oltre 540 miliardi di euro nel 2022, dopo un 2018 al +3,1%, una previsione del +3,4% per la fine di quest’anno, e di un +4,3% medio annuo nel triennio successivo 2020-2022. E in questa scalata di successo, i prodotti agroalimentari Made in Italy ricoprono un ruolo centrale. Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona 2019 rispondo alla richiesta del comparto puntando sull’alta formazione e riunendo a CremonaFiere dal 23 al 26 ottobre 2019 alcuni dei più importanti enti, associazioni di categoria, centri di ricerca e università impegnate nel campo della formazione specialistica.
GIORNATA DELLA FORMAZIONE. Il 23 ottobre l’unica manifestazione italiana internazionale specializzata all’agro-zootecnia ospiterà la Giornata della Formazione, una 24 ore nel corso della quale gli operatori del settore in visita alle Fiere potranno usufruire di una bussola per orientarsi nell’offerta formativa, grazie alla presenza e al contatto diretto con le migliori realtà impegnate nella formazione, mentre allo stesso tempo queste ultime potranno confrontarsi con interlocutori fortemente targettizzati per interessi, motivati ad approfondire le opportunità disponibili, e capaci di restituire un prezioso feedback sulle esigenze del mercato e delle realtà produttive, dove è in ascesa la richiesta di competenze digitali per certificazione, tracciabilità di filiera, blockchain. A CremonaFiere nei giorni scorsi si è già riunito un gruppo di soggetti che sarà presente all’edizione 2019, comprendente alcune delle migliori realtà impegnate nella formazione. L’incontro ha visto la partecipazione di Università degli Studi di Milano – Dipartimento Scienze Agrarie e Ambientali e Dipartimento di Medicina Veterinaria, Scuola Casearia di Pandino, Università Cattolica – Dipartimento Scienze e Tecnologie Alimentari, AITA – Associazione Italiana di Tecnologia Alimentare, Centro Formazione e Ricerca Merlo srl, PVI Formazione srl, Rota Guido srl, e il gotha della filiera agro-zootecnica sarà ancora più folto durante la fiera. Al mattino del 23 ottobre si terrà una tavola rotonda sullo stato della formazione nella filiera agroalimentare e sul suo valore strategico, mentre al pomeriggio sono previsti momenti di contatto “face-to-face” fra operatori ed enti di formazione pensati per fornire indicazioni su figure professionali già formate, sulle condizioni per accedere ai corsi, indicazioni sulle opportunità di formazione per le aziende richiedenti (come ad esempio corsi per specifiche figure professionali e aggiornamento, corsi presso le aziende, etc) e orientamenti dettagliati sulle richieste del mercato e dei trend per un’offerta didattica in linea su misura.
CARTA VINCENTE PER L’EXPORT. Che la formazione, insieme all’innovazione tecnologica, sia sempre più indispensabile, lo dice soprattutto un mercato caratterizzato da una crescente richiesta di operatori qualificati per la gestione dell’intero processo produttivo alimentare, così come l’aumento dell’attrattività sui mercati esteri non solo della produzione italiana di macchine e soluzioni tecniche, ma anche di programmi di formazione e aggiornamento. Il progetto di Cremonafiere dedicato alla formazione – che accresce e rinforza un’attività di formazione già attiva tutto l’anno nel polo fieristico – ha preso il via accogliendo le sollecitazioni delle aziende, dei principali attori del settore e considerando il trend del Made in Italy e della parte ancora inespressa del potenziale dell’agroalimentare italiano nel mondo. «La formazione pubblica e privata – spiega Massimo De Bellis, direttore di CremonaFiere – rappresenta un elemento fondamentale del modello produttivo italiano. Tuttavia nel settore agroalimentare, soprattutto nella prima parte della catena produttiva, la formazione non è sempre riconosciuta come un fattore di importanza strategica. Viene piuttosto considerata come una variabile funzionale alla soluzione di problematiche tecniche. Ciò porta a una limitata evidenza del grande valore aggiunto di cui sono invece ricchi i nostri prodotti, così come a un ridimensionamento delle reali potenzialità del Made in Italy sul mercato interno e internazionale. Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona – come momento ed evento che integra e riunisce tutti gli attori di filiera – è chiamato quindi in modo particolare a sostenere la formazione specialistica. Qui si offre una visione sul settore che abbraccia la formazione tout court, ma anche la formazione per chi vuole esportare. Nel primo caso la formazione diventa occasione di vision, condivisione obiettivi e di strumenti utili, di incontro di professionalità. Nel secondo, caso viste le caratteristiche internazionali specifiche, dà le risposte alle richieste che i mercati internazionali richiedono. Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona sono infatti espressione di un modello produttivo italiano che punta ai mercati dei Paesi più interessanti e promettenti».
Info: www.fierezootecnichecr.it