“Sono tante e sempre più improcrastinabili le sfide che attendono il Paese e in particolare il comparto primario, stretto nella morsa delle emergenze che lo affliggono, ultime delle quali la Xylella fastidiosa e la cimice asiatica, e problematiche che si trascinano da tempo, quali ad esempio la forbice sempre più ampia tra i prezzi pagati dai consumatori e quelli riconosciuti ai produttori agricoli. Esprimiamo quindi soddisfazione per i contenuti delle linee programmatiche del nuovo Governo, che auspichiamo ora possano tradursi quanto prima in realtà e possano consentire al Paese di proseguire sulla strada delle riforme; ci riferiamo, in particolare, alla volontà manifestata dall’esecutivo di puntare con decisione sull’agricoltura e sull’agroalimentare quale ‘comparto decisivo rispetto alle sfide che attendono il Paese’”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina, dopo la fiducia incassata in Parlamento dal Governo Conte bis.
“Analoga soddisfazione si esprime per la grande attenzione che nelle intenzioni del Governo andrà destinata allo sviluppo della filiera agricola e delle migliori pratiche agronomiche, con particolare riferimento alla ricerca, allo sviluppo sostenibile, alla tutela della biodiversità, al contrasto dei cambiamenti climatici e del consumo di suolo, ma anche alle azioni per la riduzione del divario tra il Nord e il Sud e a quelle per efficientare la rete infrastrutturale, snodo fondamentale per accrescere la competitività del Paese”, prosegue il presidente della Copagri, ad avviso del quale bisognerà dedicare particolare attenzione alla delicata partita degli accordi commerciali, che vanno analizzati riflettendo razionalmente sui numeri e liberando il campo da pregiudizi di sorta, tenendo bene a mente l’imprescindibile ruolo del commercio internazionale per il successo delle nostre produzioni agroalimentari ad alto valore aggiunto.
“Guardiamo quindi con favore agli incontri che si tengono in data odierna a Bruxelles e che vedranno il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte confrontarsi con le più alte cariche delle istituzioni comunitarie”, conclude Verrascina.