«Se sarò eletto farò assumere 6-7-8mila forestali; metteremo un forestale per ogni albero»: questa era solo una delle promesse pre-elettorali di Cetto La Qualunque, nel film parodia di Antonio Albanese. E’ realtà invece l’annuncio di Matteo Renzi, che ha promesso di piantare un albero per ogni tesserato di Italia Viva: «Per ogni tessera pianteremo un albero. Un albero vero.
Oggi la sfida per un ambiente sostenibile passa anche da piccoli gesti come quello. Seminiamo e piantiamo, con lo sguardo sul lungo periodo» ha detto Renzi. Un indirizzo ‘green’ subito rilanciato dal ministro delle Politiche agricole, la renziana Teresa Bellanova: «L’agricoltura – ha detto Bellanova – ha un ruolo fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico. Abbiamo bisogno di un Piano Verde che coinvolga tutti. Non dobbiamo tassare gli agricoltori ma lavorare insieme a loro per proteggere il territorio e salvaguardare l’ambiente. Ma la rivoluzione del verde passa anche dai piccoli gesti. Pianteremo un albero per ogni nuovo iscritto a Italia Viva. A giudicare dai messaggi di sostegno che ci avete mandato in questi giorni, siamo già di fronte a una splendida foresta».
Insomma una politica più ambientalista-ecologista che agricola per la Bellanova, più rivolta al rimboschimento – da vedere poi quali tipologie di alberi (ed in che quantità) e dove verranno piantate – anziché ad incentivare le produzioni, il made in Italy e la redditività delle aziende agricole italiane che proprio bene non se la passano.
Anzi con la virata verde del governo Conte bis – strada già intrapresa dalla Germania con 50 miliardi di euro a disposizione -, oltre alla tassa su merendine, bibite e voli aerei, rischia grazie agli ecoincentivi di provocare un aumento del costo del gasolio, oltre al taglio dei ‘sussidi ambientalmente dannosi’ (Sad) che potrebbe comportare un aumento immediato del prezzo del gasolio per i trattori. Insomma oltre che aumenti agli automobilisti di auto diesel (circa 20 milioni in Italia), ci saranno aumenti sicuri dei costi di produzione per le aziende agricole, basti pensare all’utilizzo del gasolio agricolo per i trattori e per le serre (dal florovivaismo all’ortofrutticoltura), con conseguenti aumenti dei prodotti finiti a scapito dei consumatori. Un’allarme in questo senso è arrivato prorio oggi dalla Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani che prevede un aumento dei costi del 30% pari ad un miliardo di euro.
Ma il ministro Bellanova su Fb ha aggiunto anche che «Rispondere con i fatti alla crisi climatica è una priorità. Dobbiamo farlo coinvolgendo produttori, parti sociali e cittadini perché serve un cambiamento profondo e condiviso. Credo nell’educazione e nella cultura alimentare, dobbiamo lottare contro gli sprechi e insegnare ai nostri piccoli l’importanza di una dieta sana. Buona agricoltura. Buon cibo. Queste le nostre parole d’ordine. Propongo un metodo: evitiamo il rincorrersi delle dichiarazioni e lavoriamo in modo rigoroso, confrontandoci nelle sedi deputate. Se ne avvantaggeranno i temi e il Paese, senza fughe in avanti né proclami che rischiano di fare più male che bene».