«Purtroppo sembra di rivivere l’esperienza già vissuta con la Russia: se in quella circostanza si parlava di sanzioni, adesso ci ritroviamo i dazi imposti dagli Stati Uniti. Lo dico a nome di una regione che vanta un’agricoltura fatta di 160.000 imprese, ha un valore di 6 miliardi di euro. A parlare di dazi è peraltro un paese con cui ci sono storici rapporti di amicizia: il Governo se c’è, batta un colpo».
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta le notizie riguardanti i dazi americani.
«A farne le spese saranno quella vera nostra superpotenza che sono i prodotti tipici – prosegue Zaia -. Il Veneto vanta 350 prodotti tipici, solo nei formaggi le Dop sono 8, tra i quali c’è la corazzata del Grana Padano che domina tutti i mercati mondiali. In questo contesto emerge che il valore aggiunto della nostra agricoltura è proprio la tipicità agroalimentare, un mondo dall’indotto importante fra cui il turismo coi suoi 18 miliardi di fatturato. Perché l’equazione è classica: non si sceglie per fare turismo dove si beve e si mangia male. Questi dazi aggiungono ulteriori difficoltà e richiedono una chiara presa di posizione da parte dell’Esecutivo».
«In tutto questo contesto si aggiunge – conclude il Governatore – il già affermato mercato dei prodotti non italiani ma venduti come tali (il cosiddetto Italian sounding) che vale 120 miliardi di euro sui mercati mondiali e che aumenterà sempre di più, soprattutto in mercati come quello americano dove, per i nostri produttori, esportare diventerà sempre più problematico. Le nostre aziende sono in difficoltà, non potranno sopportare questi dazi. È impensabile che si mettano rischio scambi reciproci con un paese amico, mi auguro che Roma prenda in mano questo dossier quanto prima».