“In una situazione in cui i produttori agricoli sono stretti nella morsa tra le numerose emergenze che affliggono il primario e le problematiche che si trascinano da tempo, quali ad esempio la forbice sempre più ampia tra i prezzi pagati dai consumatori e quelli riconosciuti, è di fondamentale importanza l’annuncio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di aver reperito i fondi per neutralizzare le clausole di salvaguardia, scongiurando così un aumento dell’imposta sul valore aggiunto che avrebbe colpito numerosi prodotti agricoli, tra cui la carne, il pesce, il latte e le uova, e avrebbe ulteriormente ridotto la redditività dell’agricoltura, a causa del concreto rischio di una nuova recessione”. Così il presidente della Copagri Franco Verrascina in vista dell’odierna riunione del Consiglio dei Ministri durante la quale verrà discussa la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
“Analoga importanza rivestono le indicazioni del Premier circa la volontà dell’esecutivo di voler portare dal 4% all’1% l’Iva su alcuni beni alimentari di prima necessità, come ad esempio la pasta, il pane, la frutta fresca e il latte; tale ipotesi, se confermata, sarebbe fondamentale per ridare vitalità ai consumi, in lieve ripresa dopo un periodo di contrazione dovuto alla diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane e alla generale fase di stagnazione che vive il Paese”, aggiunge il presidente della Copagri.
“Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’attuale fase di stagnazione rischia di essere ulteriormente aggravata dalle forti tensioni commerciali in atto a livello globale, che rappresentano una concreta minaccia per tantissime produzioni di punta del nostro agroalimentare e un ulteriore motivo di preoccupazione per il nostro primario, vero e proprio vanto del Made in Italy del mondo; in attesa della decisione in sede di WTO, attesa per oggi, sui nuovi dazi USA nei confronti di numerosi prodotti dell’Unione Europea, molti dei quali agroalimentari, ricordiamo per l’ennesima volta che nelle guerre commerciali non ci sono vincitori né vinti, poiché si perde tutti”, conclude Verrascina.