Applicare le leggi locali per contrastare la presenza eccessiva di predatori (ad esempio lupi e orsi, dove questi sono presenti) ora si può. A sostenere la legittimità è una decisione della Corte Costituzionale che ha dato ragione a Trentino e Alto Adige sulle leggi provinciali varate la scorsa legislatura in materia di gestione dei grandi carnivori, contro cui lo Stato ha fatto ricorso.
La Corte, in sintesi, ha riconosciuto che nel caso del Trentino è stata correttamente attuata la direttiva Habitat esercitando le competenze della provincia autonoma, senza alcuna violazione del quadro normativo nazionale di riferimento (Regolamento del 1997 di attuazione della direttiva Habitat; legge sul prelievo venatorio del 1992; giurisprudenza costituzionale in materia).
«Con questa decisione – commenta il direttore di Cia Siena, Roberto Bartolini – si estende anche la legittimità alle leggi regionali delle regioni a statuto ordinario che applicano l’articolo 19 della 157. Quindi questa sentenza della Corte Costituzionale può essere utilizzata come fondamento di tutte le attività di controllo della fauna selvatica (secondo l’articolo 19 della 157)». Sarebbe una svolta per contrastare l’emergenza predatori in provincia di Siena, dove i lupi assaltano con regolarità greggi ed allevamenti nelle campagne.
Questo significa che è possibile ottenere la piena operatività dell’articolo 28 bis della legge regionale 3/94, rendendo superfluo il ricorso a leggi ‘speciali’ «basta ovviamente che ci sia la volontà di procedere da parte dell’ente regionale» aggiunge il presidente della Cia Siena Valentino Berni.
Per la braccata e legittimità cacciatori (articolo 37 Regione Toscana), sembra che il Tar abbia inviato tutto al giudizio della Corte Costituzionale. «Si tratta del ricorso presentato delle associazioni animaliste – conclude Berni – contro l’uso della braccata in articolo 37 coinvolgendo anche i cacciatori verso cui la Regione Toscana ha presentato a sua volta ricorso. Anche se ogni sentenza della Corte Costituzionale è un capitolo a sé, l’auspicio è che questa sentenza venga eseguita anche in Toscana».