“I dazi che entreranno in vigore per molti prodotti, a partire dal prossimo 18 ottobre, destinati agli Usa rappresentano una mannaia per migliaia di imprese agricoli e di produttori”. Esordisce così il presidente di Confagricoltura Catania Giovanni Selvaggi commentando gli sviluppi che hanno portato a tassazioni incrementate anche del 25% su molti prodotti Made in Italy per un importo complessivo di 7,5 miliardi di dollari così come autorizzato dalla Wto.
“I nostri produttori non possono pagare il prezzo di una controversia che si è aperta per l’irregolare elargizione di sussidi europei al costruttore aereo Airbus, una azienda controllata da Germania e Francia tanto per cambiare. Arance, mandarini e clementine subiranno dazi esosi che metteranno a rischio milioni di euro di esportazioni, migliaia di posti di lavoro e la sostenibilità economiche delle aziende agricole che vivono in costante affanno. Il governo si attivi per scongiurare I dazi che potrebbero fare esplodere una macelleria sociale di proporzioni inaudite specie al Sud e in Sicilia in termini di posti di lavoro e fatturato”.
Selvaggi, che è anche presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, aggiunge: “A chi si dovranno rivolgere I produttori? A questa Unione Europea che li bistratta, che li espone alla concorrenza sleale dei paesi magrebini e che non controlla le frontiere? A chi dovranno rivolgersi per chiedere semplicemente il diritto di poter lavorare? Stiamo parlando delle nostre arance, tutte, in particolare le rosse che rappresentano una eccellenza in tutto il mondo e che dovrebbero essere tutelate dalle istituzioni. Dopo una legge sul capolarato che presenta molte zone grigie penalizzanti per gli imprenditori onesti, dopo lo spauracchio dell’aumento del gasolio per I mezzi agricoli è arrivato l’ennesimo schiaffo. È il momento di dire basta a queste dissennate politiche che stroncano l’industria che rappresenta la tradizione e l’eccellenza italiana: l’agricoltura”-
“Adesso, come ha già giustamente chiesto il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, si proceda ad una trattativa diretta con gli Usa perché a pagare il prezzo di uno scontro su una azienda franco – tedesca non possono essere gli agricoltori e gli imprenditori italiani”.
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