Nel prossimo futuro un robot sfalcerà l’erba nei vigneti, distribuirà i fitofarmaci necessari alle piante e sarà anche in grado di potare le vigne e di raccogliere l’uva. Si chiama Rovitis 4.0 e sarà presentato domani 8 ottobre (alle 15) nell’azienda Terre Grosse a Zenson di Piave (Treviso) a una delegazione in arrivo dalla Polonia, composta da rappresentanti ministeriali, ricercatori, tecnici e agricoltori, interessati dai progetti innovativi che stanno lievitando nel campo dell’agricoltura.
Rovitis 4.0 è un progetto finanziato dal Programma di sviluppo rurale (Psr) del Veneto di cui sono partner Confagricoltura Veneto, il Centro per la ricerca in agricoltura Crea e il Centro per la ricerca in viticoltura ed enologia Cirve. Si tratta di un sistema altamente innovativo per il settore vitivinicolo del Veneto: una gestione robotizzata del vigneto, che si basa sul dialogo tra un mezzo robotico, la sensoristica e un software Dss (Sistema di supporto alle decisioni). Una macchina intelligente, dotata di sensori e presto anche di telecamere, grazie ai quali tutte le operazioni saranno completamente automatizzate. Al viticoltore sarà sufficiente impostare il programma di trattamenti, che poi il robot eseguirà in modalità autonoma. Oggi il macchinario viene già impiegato in alcune aziende, come quella di Zenson di Piave, nella distribuzione dei fitofarmaci in vigneto. Ma in futuro si prospettano altre applicazioni quali lo sfalcio dell’erba, la lavorazione sottofila, l’attività di potatura e la raccolta dell’uva.
«Stiamo guardando con molto interesse e disponibilità a collaborare a questi e altri progetti innovativi che consentono di svolgere attività diverse all’interno del vigneto”, sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto. “Non si tratta di sostituire gli uomini con i robot, ma di trovare nelle nuove tecnologie un valido supporto per le aziende vitivinicole nel lavoro agricolo. L’obiettivo dell’agricoltura 4.0 è di andare a implementare dei modelli di robotizzazione, con macchinari senza operatore, che consentono di elaborare velocemente dei dati per capire lo stato di salute della vite, quali trattamenti fare, come usare meno principi attivi. Il fatto che non ci sia un operatore alla guida ci consente di operare con sicurezza anche dove le pendenze sono proibitive e con assoluta precisione. I robot, infatti, contengono all’interno tutta la mappatura dei vigneti, con la disposizione dei filari, e sono in grado di seguire il percorso indicato senza errori».
Aggiunge Francesco Meneghetti, responsabile dei progetti innovativi per Confagricoltura Veneto: «Con questi macchinari innovativi sarà possibile ottimizzare le risorse, ridurre i costi di produzione delle uve anche nelle aziende di piccole e medie dimensioni, minimizzare l’impatto ambientale grazie a un uso razionale e mirato dei prodotti fitosanitari e ridurre i rischi per la salute degli operatori nelle pratiche agricole. Naturalmente è indispensabile che i nuovi macchinari abbiano costi contenuti, in modo da essere accessibili anche alle piccole aziende».
Il programma di domani prevede alle 15 l’accoglienza della delegazione polacca nell’azienda Terre Grosse; quindi l’illustrazione del progetto Rovitis 4.0, che vuole dimostrare la fattibilità, l’efficacia e la sostenibilità economica e ambientale di una particolare gestione robotizzata del vigneto, in alternativa alla gestione tradizionale. Alle 16 dimostrazione pratica del funzionamento del robot e sugli interventi mirati e diversificati che può svolgere sulle singole parcelle nell’ambito di uno stesso appezzamento, permettendo al viticoltore di migliorare le rese qualitative del proprio vigneto. L’azienda Terre Grosse è una pioniera nel campo delle nuove tecnologie: in luglio ha ricevuto il Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura di Confagricoltura grazie alla realizzazione di un algoritmo in grado di fornire predizioni sulla possibilità di attacchi parassitari nel vigneto.
Test sulla navigazione autonoma del robot