Identificare terreni di proprietà pubblica affinché le ricerche di decine di università italiane possano essere sperimentate in campo aperto. E’ il contenuto della richiesta inviata dall’associazione Luca Coscioni al ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova al termine del XVI congresso nazionale appena concluso a Bari.
Nella lettera, a firma di Filomena Gallo, Marco Cappato e Marco Perduca, si ricorda quanto è stato stabilito dalla mozione generale del Congresso nazionale dell’associazione Luca Coscioni, adottata il 6 ottobre scorso: “Operare, in Italia e presso le istituzioni europee, per richiedere il superamento della direttiva del 2001 in materia di OGM, anche per far fronte a quanto deciso dalla Corte europea di giustizia nel luglio del 2018 relativamente alla mutagenesi; rafforzare la ricerca in materia di biotecnologie vegetali e in particolare CRISPR-Cas9 anche attraverso la semplice notifica delle sperimentazioni in campo aperto, come già avviene in altri paesi europei, di piante studiate nei laboratori italiani”.
Il 4 ottobre scorso i dirigenti dell’associazione, assieme ad alcuni ricercatori italiani e al professor Alexander Purcell della università di Berkley, hanno organizzato una “merenda proibita” al Politecnico di Bari a base di riso geneticamente migliorato grazie alla tecnologia CRISPR per renderlo resistente al brusone.
A seguito di una sentenza della Corte europea di giustizia del luglio 2018, il genome editing è regolamentato con la stessa direttiva che nel 2001 impose gravi e gravose limitazioni ai cosiddetti organismi geneticamente modificati. «Appena insediata la Ministra Bellanova ha avuto parole chiare a favore delle biotecnologie vegetali come mai era accaduto in passato» si legge nella lettera dei dirigenti dell’Associazione «consentire le sperimentazioni sul terreno sarebbe il miglior modo di dimostrare le proprie convinzioni» concludono Gallo, Cappato e Perduca.