“La produzione e la trasformazione del latte sono asset portanti dell’agroalimentare nazionale, veri e propri ambasciatori del Made in Italy nel Mondo; tali attività rappresentano al contempo un notevole bacino di occupazione per i territori locali, ma anche di ricchezza in termini di salvaguardia della biodiversità, poiché contribuiscono fortemente a coniugare e quasi a proteggere le peculiarità produttive regionali provenienti dalle diverse e numerose aree geografiche di produzione”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo al convegno “L’arte della filiera del latte Made in Italy – #IoStoColMadeInItaly”, svoltosi oggi alla Fiera di Cremona, alla presenza del sottosegretario all’agricoltura Giuseppe L’abbate e del presidente della Commissione agricoltura della Camera Filippo Gallinella.
“La filiera lattiero-casearia riveste una fondamentale importanza per l’economia del Paese, con evidenti e positive ripercussioni a livello sociale. Parliamo, infatti, di un settore che produce ogni anno circa 11 milioni di tonnellate di latte vaccino, 500mila tonnellate di latte di pecora, oltre 200mila di latte di bufala e 60mila di latte caprino, dando un concreto sostegno all’economia e all’occupazione”, ha ricordato il presidente.
“Il settore si trova però da tempo alle prese con notevoli difficoltà causate dalla scarsa remuneratività. Senza redditività è difficile organizzare e programmare la produzione, parlare di promozione o fare ragionamenti di filiera; senza il giusto riconoscimento del prezzo del latte pagato agli allevatori, infatti, che quotidianamente col loro operato forniscono un alimento di qualità e dall’altissimo valore nutrizionale, non si riescono nemmeno a coprire i costi di produzione. Fare sistema diventa quindi fondamentale per rinforzare il settore e favorire la programmazione e la redditività”, ha osservato Verrascina.
“Fondamentale in tal senso è il ruolo delle istituzioni, alle quali chiediamo di riconvocare quanto prima il Tavolo latte, che non si riunisce da diversi anni, e di renderlo permanente in maniera tale da riunirsi con cadenza regolare e periodica e non solo a ridosso delle fasi emergenziali o nei momenti di particolare ed evidente crisi. A nostro avviso, infatti, si tratta di uno strumento fondamentale per fare il punto sullo stato del settore, messo costantemente sotto attacco dalle tensioni commerciali, che hanno recentemente portato ai dazi USA su numerose nostre produzioni di eccellenza, ma anche per valutare gli effetti degli accordi economici sulla salvaguardia del Made in Italy e, non da ultimo, per contrastare in maniera unitaria le notizie sulla presunta insalubrità del latte”, ha concluso il presidente della Copagri.