“I tartufi rappresentano una tipicità del Made in Italy agroalimentare molto apprezzata in Italia e all’estero, le cui elevate caratteristiche qualitative sono strettamente collegate alle peculiarità ambientali, alla cultura e alle tradizioni rurali del nostro Paese; i tartufi sono prodotti della terra che hanno anche una rilevante funzione ecosistemica, in quanto rappresentano dei formidabili indicatori biologici che forniscono indicazioni fondamentali sullo stato di salute dell’ambiente”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione informale davanti alla Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame di una serie di DDL riguardanti ricerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi destinati al consumo.
“In ragione di ciò, bisogna salvaguardare e promuovere la tartuficoltura, attività polifunzionale che implica la gestione del territorio, la valorizzazione e la tutela della biodiversità, la difesa del suolo e lo sviluppo rurale”, ha aggiunto la Confederazione, evidenziando il forte calo della produzione, dovuto in particolare all’abbandono delle aree rurali, alla cattiva gestione degli ecosistemi forestali, all’eccessivo sfruttamento, alla modificazione del suolo e alla contaminazione di specie alloctone.
“Per tali motivazioni, bisogna difendere l’ambiente tartufigeno, promuovere e tutelare le produzioni di qualità e lavorare per la certificazione del materiale vivaistico, così da evitare possibili contaminazioni; tali priorità vanno portate avanti seguendo le linee direttrici indicate nel Piano nazionale della filiera del tartufo 2017-2020, concertato con le autorità nazionali e locali e con le organizzazioni di categoria, e lavorando a un Testo Unificato che riunisca i contenuti delle proposte normative all’esame della Commissione agricoltura di Palazzo Madama”, ha concluso la Copagri.