“La filiera del florovivaismo è una delle più importanti del Paese, genera un fatturato di diversi milioni di euro e rappresenta un settore produttivo con un’altissima professionalità, impegnando decine di migliaia di figure altamente specializzate; non possiamo, perciò, che esprimere apprezzamento per i contenuti della Proposta di legge con disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico, che ha come primo firmatario l’On. Marzio Liuni, con la quale si comincia finalmente a restituire attenzione a un comparto dalla valenza strategica”. Lo hanno sottolineato i rappresentanti del coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione davanti alla commissione agricoltura della Camera dei deputati.
“Nel complesso, occorre che venga confermato il ruolo del settore florovivaistico come filiera già integrata nella logica della ‘green economy’ e, in tal senso, ogni suo aspetto andrebbe pertanto valutato anche con il supporto e il contributo dei ministeri dell’Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico, visti anche i numerosi risvolti positivi di una corretta gestione del verde urbano”, hanno evidenziato i rappresentanti del Coordinamento.
“Sono tante le esigenze del settore – ha aggiunto Agrinsieme – che la proposta di legge già ha previsto. Applicare i contratti di coltivazione diventa quindi necessario anche per tutelare un settore che ha cicli produttivi di sette o più anni e per consentire così alle aziende florovivaistiche di accedere alle potenzialità del sistema creditizio. Fondamentale sarà poi prevedere l’istituzione di uno specifico ufficio al Mipaaf, capace di dare risposte alle istanze degli operatori della filiera; un ufficio dedicato, infatti, consentirebbe di collegare il florovivaismo alle politiche europee e di sviluppare azioni coerenti con lo sviluppo degli altri settori agricoli”.
“Per una corretta programmazione della filiera e per sostenerne lo sviluppo, è necessario, inoltre, come ipotizzato dalla Pdl Liuni con l’istituzione dell’Osservatorio per i dati statistici ed economici, prevedere l’istituzione di una banca dati univoca, che fornisca informazioni aggiornate e verificabili con le quali poter organizzare il settore. Al contempo, andrà rafforzata e valorizzata la componente associativa, sia sotto l’aspetto delle associazioni di produttori che sotto il profilo della cooperazione, per superare quella che è una realtà tipica del nostro Paese, ovvero le ridotte dimensioni aziendali”, ha asserito il Coordinamento.
“Quello che manca, infine, è un piano di comunicazione organico che persegua obiettivi definiti e che veicoli ai cittadini e ai consumatori il reale valore della filiera florovivaistica e consenta di pianificare investimenti che, nelle nostre città, sono anche un modo per salvaguardare la salute dei cittadini”, hanno concluso i rappresentanti di Agrinsieme.