La nuova vendemmia porta qualche segnale per il mercato del vino italiano, dopo che l’iper-produzione dello scorso anno aveva determinato un crollo dei prezzi e un record decennale di prodotto in cantina (48 milioni di ettolitri al 31 luglio).
Lo rileva L’Informatore Agrario nel numero del settimanale in uscita oggi. Complice l’ultima raccolta vendemmiale in flessione del 16%, i listini sembrano rialzare la testa: dopo una perdita media nell’ultima campagna sui vini comuni fissata a -27% (-6% per quelli a denominazione), a ottobre infatti il prezzo medio dei bianchi comuni è salito del 4% rispetto ad agosto, mentre per i rossi l’incremento è addirittura del 19%.
E anche nelle prime rilevazioni di novembre – rileva Ismea – sembra proseguire il trend positivo, in particolare in Emilia-Romagna e Puglia. Segnali considerati positivi ma comunque non determinanti, vista l’attuale incertezza in alcune aree strategiche della domanda internazionale.