Avanzare insieme, con un approccio comune e coordinato per affrontare le molteplici sfide globali che il settore vitivinicolo italiano ed europeo si trova ad affrontare: dai cambiamenti climatici, ai dazi Usa, alla ri-nazionalizzazione dell’intervento europeo nella futura politica agricola”. E’ l’appello lanciato a Bruxelles da Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura dell’Eurocamera, incontrando i ‘vertici’ della Federazione europea dei vini d’origine (Efow), che riunisce le grandi eccellenze vinicole, in primis italiane e francesi.
Al seminario sul ‘Futuro delle indicazioni d’origine europee del vino’ erano presenti tra gli altri Riccardo Ricci Curbastro, vicepresidente Efow e presidente Federdoc, Albino Armani, presidente denominazioni d’origine delle Venezie, ma anche Luca Giavi per il Prosecco, Francesco Colpizzi per il Chianti Classico, il presidente dell’Istituto marchigiano di tutela, Antonio Centocanti, e i presidenti delle Doc francesi, Bourgogne e Champagne.
“Il settore vitivinicolo – ha tenuto a ricordare De Castro – rappresenta uno dei maggiori contributori alla crescita economica del nostro agroalimentare di qualità, svolgendo un ruolo fondamentale anche a livello sociale e ambientale in diverse delle nostre regioni rurali. Purtroppo – ha indicato l’eurodeputato Pd – il comparto sta pagando un duro contributo ai cambiamenti climatici che hanno causato danni per miliardi di euro all’agricoltura italiana nell’ultimo decennio”. Senza contare “l’impatto devastante che possono rappresentare i dazi Usa sull’export delle nostre eccellenze vitivinicole e che richiedono interventi d’urgenza da parte di Bruxelles”.
“In questo scenario – ha assicurato De Castro – il Parlamento europeo sta ancora lavorando per rafforzare il carattere comune della politica agricola poiché – ne siamo profondamente convinti – l’attuale proposta legislativa di riforma indirizza molte responsabilità verso gli Stati membri, senza definire una strategia ambiziosa per combattere l’emergenza clima”.
“Con il vostro aiuto – ha concluso De Castro – dobbiamo lavorare perché l’Unione europea rimanga al timone della Pac e scongiurare il rischio di vedere indebolite le ambizioni di un settore che ha dimostrato enormi capacità di crescita, grazie ai suoi prodotti amati e richiesti in tutto il mondo, come quello vitivinicolo di qualità”.