Lo stop alle agevolazioni fiscali sul gasolio agricolo non rappresenta di certo la soluzione per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità ambientale. Invece che aumentare il costo del carburante agricolo per disincentivarne l’acquisto, già tra i più alti d’Europa, bisognerebbe favorire e sostenere un massiccio ricambio del parco macchine del settore. Così Cia-Agricoltori Italiani, che esprime la sua forte preoccupazione sulle nuove ipotesi circolate di tagli agli sgravi fiscali per il gasolio agricolo nel Decreto Clima.
Se il governo procedesse in questa direzione, si andrebbe a incidere pesantemente sulla spesa per le operazioni in campagna, con costi più alti fino al 50% che arriverebbero a sfiorare il miliardo di euro. Per questo -spiega Cia- è indispensabile trovare altre alternative, tanto più che l’agricoltura ha tutto l’interesse a ridurre il proprio impatto ambientale.
E’ necessario, cioè, dare il via a una vasta campagna di meccanizzazione agricola -propone Cia- per rinnovare l’intero parco macchine ormai obsoleto. In media i nostri trattori, infatti, sono mezzi datati, acquistati nella maggior parte dei casi oltre 20/25 anni fa. Questo vuol dire macchine agricole a rischio sicurezza e certamente inquinanti. L’obiettivo, quindi, deve essere quello di operare una graduale ma radicale trasformazione dei mezzi stessi, incentivando da un lato la trasformazione dei trattori meno datati verso una doppia alimentazione, gasolio e bio-metano; dall’altro prevedendo misure funzionali all’acquisto di macchine agricole più moderne, tecnologiche e a bassa emissione di CO2.