Copagri, il Consiglio generale dà il via a stagione congressuale 2020

Il Consiglio Generale della Confederazione Produttori Agricoli-Copagri, riunitosi oggi a Roma, ha approvato il regolamento della stagione congressuale, che si terrà nel secondo semestre del 2020 e culminerà con il Congresso Nazionale alla fine dello stesso anno.

“Dobbiamo e vogliamo portare a valore comune e mettere a sistema il grande bagaglio di conoscenze e competenze che abbiamo sui territori e che mettiamo a completa disposizione del nostro Paese”, ha fra l’altro sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina aprendo i lavori del Consiglio Generale. “Per questo stiamo lavorando su un programma operativo a tutto tondo su cui impegnare la Confederazione in vista della prossima stagione congressuale”, ha aggiunto.

Numerosi sono stati i temi di stretta attualità toccati nella sua relazione dal presidente, il quale ha ricordato i tanti problemi che sconta il comparto primario, stretto nella morsa delle condizioni climatiche avverse e della recrudescenza di alcune fitopatie, e che è costretto a confrontarsi con annose questioni legate alla redditività.

“A livello nazionale, apprezziamo la strada tracciata con la Legge di bilancio 2020, che presenta una serie di misure positive per il comparto primario, anche se non mancano le criticità, a cominciare dalle esigue risorse stanziate per un comparto di fondamentale importanza per l’economia nazionale, quale quello agroalimentare, che nonostante le tante difficoltà continua a mostrare una forte vitalità, con esportazioni in crescita e numeri di tutto rispetto”, ha continuato il presidente, ribadendo la contrarietà della Confederazione alle strette sulla tassazione derivanti da misure quali la sugar tax e la plastic tax, che rischiano di aggravare ulteriormente la situazione dei produttori agricoli.

Durante i partecipati lavori del Consiglio Generale si è inoltre tenuto un approfondito e interessante confronto sul quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea e sul sempre più concreto rischio di tagli alla PAC, in merito a cui è stata ribadita la necessità di lavorare per evitare che il conto della Brexit ricada unicamente sulle spalle degli agricoltori, sui quali pesa la scure di circa 370 milioni di euro di tagli.

 

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