“Il Psr non prevede nel modo più assoluto risorse finanziarie per le Associazioni di categoria e tanto meno i cinque milioni di euro stanziati per la misura 9, che sono invece destinati alle Associazioni e Organizzazioni di produttori, cioè società private, raggruppamenti di aziende agricole e cooperative, previsti e sollecitati dall’Unione Europea per aggregare il prodotto, valorizzarlo e quindi posizionarlo sul mercato con una maggiore forza contrattuale. La scarsa aggregazione fra i produttori è infatti tra i principali punti di debolezza della nostra agricoltura ma è tutt’altra cosa rispetto alle associazioni di categoria”.
Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme Puglia, che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, smentisce nettamente quanto erroneamente diffuso in questi giorni su presunti conflitti di interesse delle organizzazioni professionali rispetto al Psr.
“Non c’è nessuna influenza del potere politico sul ruolo svolto dalle nostre associazioni”, afferma il coordinatore di Agrinsieme Puglia Tommaso Battista, che rivendica “il lavoro svolto nel solo interesse delle aziende e cooperative che rappresentiamo per contribuire in modo costruttivo alla soluzione di una situazione fortemente compromessa per l’agricoltura pugliese per i ritardi nella spesa dei fondi europei con il rischio, che è ormai una certezza, del disimpegno finanziario”.
“La storia, il ruolo e il lavoro dei corpi intermedi nel nostro paese meritano rispetto: a volte basta una telefonata o un contatto di chiarimento per evitare la diffusione di pericolose notizie false e fuorvianti”, conclude il coordinatore di Agrinsieme Puglia.