Quattrocento piante all’anno, per tre anni consecutivi. Milleduecento alberi della tradizione toscana piantati da chi il territorio lo abita, lo cura, lo rende vivo e soprattutto da cui trae un prodotto di eccellenza, il Vino Nobile di Montepulciano. Nella mattina del 20 novembre è avvenuto il primo passo del progetto lanciato dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, iniziativa dal titolo “Alberi, non parole”, con la piantumazione delle prime piante in quello che diverrà un parco presso l’ospedale di Montepulciano. A piantare sono stati i bambini delle scuole primarie con i produttori di Vino Nobile di Montepulciano con l’obiettivo di dare un segnale in questo momento in cui tutto il mondo si sta mobilitando per mitigare il cambiamento climatico e la deforestazione globale.
L’iniziativa ha visto la collaborazione del Comune di Montepulciano, dell’Usl Toscana Sud Est, e della Giorgio Tesi Vivai tramite la Fondazione Giorgio Tesi Onlus che ha fornito gratuitamente le 400 piante. Il tutto con il preziosissimo aiuto dei Carabinieri Forestale sezione di Montepulciano. Presente all’evento anche il direttore del quotidiano Leggo, Davide Desario, che ha voluto sostenere l’iniziativa con la propria testata. «Realizzeremo un parco di oltre mille piante che una volta a dimora offrirà a tutti coloro che si troveranno a passare da questa struttura un momento di conforto e di verde – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – una iniziativa che abbiamo voluto fortemente come Consorzio nell’ottica di certificare la sostenibilità, non solo delle pratiche ambientali, ma anche sociali come in questo caso, di tutto il mondo produttivo che gira intorno al Vino Nobile di Montepulciano».
«Aderiamo con gioia a questa importante donazione di alberi, da sempre siamo stati particolarmente attenti alla cura dell’ambiente, che è uno dei determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione – ha commentato Rosa La Mantia, direttore dell’ospedale di Nottola dell’Ausl Toscana sud est – il nostro ospedale è stato tra i primi ad avere la certificazione ambientale negli anni 2004-2005, è dotato, infatti, di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia, in futuro ci doteremo anche di un impianto di cogenerazione a testimonianza di una sensibilità aziendale verso il risparmio energico, la cura dell’ambiente che vuol dire cura della salute di un’intera comunità».
«Siamo veramente felici per l’iniziativa assunta dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e per essere stati chiamati dai produttori ad avere un ruolo da co-protagonisti. “Alberi, non parole” coniuga infatti tanti aspetti che sono caratteristici del territorio (dalla difesa del suolo all’attenzione per il paesaggio e per l’ambiente) e li sintetizza in un luogo di per sé già carico di significati e cioè l’Ospedale di Nottola – ha detto nell’occasione Michele Angiolini, Sindaco di Montepulciano – aver partecipato oggi alla messa a dimora delle prime 400 piante, con il contorno di tanti giovanissimi studenti, è stato importante. Ma se pensiamo al risultato finale, questo parco che cingerà l’ospedale, risultando allo stesso tempo luogo di pace, di tranquillità e di socialità, ci rendiamo ancora meglio conto del valore del progetto. Perché Montepulciano reagisce oggi così, con la sua classe imprenditoriale più vicina alla “terra”, alle deforestazione e all’inquinamento ambientale; domani potrà offrire dell’ospedale – servizio chiave per le nostre comunità – un’immagine più vicina al benessere e alla cura che alla sofferenza».
Un’iniziativa che crescerà nel tempo. Per il 2019 sono 400 piante, ma dal prossimo anno e fino al 2021, saranno messe a dimora 1.200 piante, per un totale di 15.000 mq di parco. Per rimarcare il rispetto per il paesaggio come detto sono stati utilizzati solo alberi che appartengono alla tradizione toscana: leccio, orniello, ontano, sorbo, gelso, roverella e acero campestre. I produttori di Vino Nobile di Montepulciano intendono, con questa iniziativa, inviare un messaggio di grande rispetto per la Natura e Madre terra.