Ammonta ad almeno 10 milioni di euro la prima stima dei danni in Piemonte a causa del maltempo e delle piogge che hanno allagato campi e provocato frane e smottamenti.
L’area più colpita da esondazioni e frane è quella della Valle Bormida, tra le provincie di Asti ed Alessandria, dove le esondazioni hanno provocato gravissimi danni alle coltivazioni e ai fondi agricoli.
Le precipitazioni hanno destabilizzato alcuni versanti delle Colline di Langa e Monferrato. A Monastero Bormida alcuni fondi sono stati oggetto di una spaventosa frana che, oltre ad aver “asportato” migliaia di metri di vigneti, ha bloccato la circolazione stradale e messo a rischio alcune abitazioni.
A Moncalvo, nella zona a nord di Asti, le precipitazioni hanno fatto crollare il secolare muraglione di contenimento di una parte del paese.
Alcune imprese agromeccaniche e agricole iscritte a Cai Piemonte non riescono a seminare o a completare le semine autunnali, con ripercussioni gravi sia sull’economia degli agricoltori che dei contoterzisti per l’intera annata agraria.
“Siamo vicini a tutte le aziende che, anche se non sono state teatro di fenomeni catastrofali, vedono compromesse le attività autunnali con pesanti ripercussioni economiche”, dichiara il presidente di Atima Asti, Paolo Pregno.
“Le attività agricole e agromeccaniche si trovano sempre di più a dover affrontare i frutti di un cambiamento climatico ormai sotto gli occhi di tutti e il ruolo del mondo agricolo è sempre più determinante quale custode dell’integrità del paesaggio – afferma il direttore di Atima e consigliere di Cai, Gianluca Ravizza -. Atima metterà in atto alcune iniziative di carattere tecnico, al fine di aiutare i propri associati a vincere questa sfida”.
“Chiediamo alla Regione Piemonte e al ministero delle Politiche agricole di attivarsi per dichiarare lo stato di calamità e attivare un fondo anti-crisi, al quale far accedere anche gli agromeccanici”, sollecita la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai).