Il 69% dei turisti italiani desidera prendere parte a una esperienza olio, ma solo il 37% vi ha effettivamente partecipato nel corso dei viaggi più recenti: un mercato ampio ancora da soddisfare con un’offerta più strutturata.
La degustazione si conferma un elemento di grande attrattiva per questi turisti, ma con un forte interesse a una esperienza più completa: infatti il 79% vorrebbe poterla abbinare a piatti e specialità del luogo, il 69% vorrebbe vivere esperienze culinarie negli uliveti.
Un forte apprezzamento è espresso verso i frantoi storici (76%) e le distese di ulivi secolari (70%).
Il desiderio di scoperta dell’olio non si limita al solo luogo di produzione. Ben il 60% dei turisti italiani vorrebbe poter degustare diverse tipologie di olio e trovare una carta dell’olio specifica in abbinamento ai piatti proposti dai ristoranti. Accanto a ciò sarebbe gradita una spiegazione da parte di chi è preposto al servizio, così da indirizzare al meglio le scelte del consumatore.
Emerge la necessità di andare oltre l’offerta tradizionale – per lo più legata alla visita ai luoghi di produzione e alle degustazioni – e costruire proposte ampie, segmentate in grado di stimolare la curiosità e la partecipazione attiva del visitatore. A tale proposito diventa quindi fondamentale formare gli operatori affinché siano in grado di soddisfare professionalmente questo aspetto.
Il 49% degli italiani desidererebbe visitare un Museo Nazionale dell’Olio, un luogo dove scoprire e sperimentare questo importante prodotto.
Il Rapporto evidenzia inoltre che il 55% dei turisti interessato alle esperienze a tema olio non vi ha tuttavia partecipato nel corso dei suoi più recenti viaggi e ciò per mancanza di adeguata informazione a riguardo. Ciò indica un possibile deficit di comunicazione e promozione dell’offerta che quindi influenza negativamente il desiderio; in seconda battuta, la mancanza di interesse che può essere legata a tipologie di proposte poco seducenti e appetibili per il pubblico. Lo sviluppo dell’attrattività delle esperienze a tema olio non passa esclusivamente attraverso l’implementazione dell’offerta turistica in azienda: un elemento rilevante è la capacità delle singole destinazioni di integrare la medesima all’interno del portfolio turistico, a partire dalla ristorazione e la ricettività fino a giungere a proposte culturali.
Il Rapporto evidenzia come il turista che desidera partecipare a esperienze a tema olio abbia caratteristichetrasversali. Questa propensione prescinde dall’area di residenza, dall’età e dalla fascia di reddito: un dato interessante da sottolineare è infatti la presenza di turisti di età “matura”, ossia i Boomers, mentre minore è quella dei più giovani.
Roberta Garibaldi è docente universitaria ed esperta di turismo enogastronomico. Membro di vari comitati scientifici ed editoriali, è responsabile del “Food Tourism Research & Trends” della World Food Travel Association, è nel Board del World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Scienze del Turismo (SISTUR). Autrice di decine di pubblicazioni tra monografie, curatele, contributi in volume, articoli in rivista e pubblicazioni in atti di convegno. Keynote speaker durante conferenze ed eventi, è regista di progetti territoriali a livello locale ed internazionale. È autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.