Vista la sua limitata produzione (45000T), è consuetudine ormai storica per la Spagna approvvigionarsi in Europa, in Francia, Ucraina e Russia, per soddisfare la quasi totalità del proprio fabbisogno. Tuttavia, da maggio del 2018 ha esteso il numero dei paesi fornitori, rivolgendosi a un nuovo attore, gli Stati Uniti.
A causa della guerra commerciale sino-americana, in cui i due paesi si scontrano a colpi di dazi doganali, gli Stati Uniti trovano in Spagna la possibilità di smaltire i volumi che, precedentemente, erano venduti in Cina. Tutto è iniziato a marzo del 2018. La Cina, come risposta ai dazi doganali imposti dagli Stati Uniti sull’acciaio cinese, ha reagito con l’imposizione di dazi doganali su alcune materie prime agricole americane, tra cui la soia e il sorgo. Di conseguenza le importazioni cinesi di sorgo americano sono scese da più di 6MT all’anno a un valore quasi pari a 0. Ciò ha portato gli Stati Uniti a cercare nuovi mercati, in particolare in Europa. Le esportazioni americane verso la Spagna sono iniziate dal mese di maggio del 2018: circa 250 000T tra maggio e giugno del 2018, e 700 000T dal mese di settembre.
Sorgo americano in Spagna: minaccia od opportunità? La forte penetrazione del sorgo americano sul mercato spagnolo potrebbe suscitare alcuni timori negli operatori europei. Tuttavia, fino ad oggi, la Spagna ha importato soprattutto dal sud-ovest della Francia e, più occasionalmente, dall’Ucraina e dalla Russia. Finora le esportazioni americane verso la Spagna non hanno avuto conseguenze su quelle della Francia: i volumi sono rimasti stabili, nel corso degli ultimi cinque anni. Le esportazioni provenienti dall’Ucraina e dalla Russia, invece, sono diminuite, ma ciò si spiega fondamentalmente con la penuria di merce disponibile nei due paesi, che non avevano previsto l’aumento della domanda spagnola. In tal modo il boom del consumo spagnolo di sorgo (dovuto soprattutto alle necessità della filiera suina) mostra che questo cereale possiede tutte le qualità richieste per le formulazioni e che l’alimentazione animale rappresenta uno sbocco promettente per il futuro.
L’Europa ha buone carte da giocare, per rispondere a tale domanda, con il sorgo stellato che, grazie alla propria genetica, offre un ottimo ed elevato potenziale di produttività. Inoltre la qualità della propria semente e la diversità degli ambienti pedoclimatici in cui viene prodotto, ne garantiscono la produzione.