Coldiretti Rovigo chiede con forza velocità e garanzie per i frutticoltori colpiti dalla cimice asiatica. Dopo la notizia della Regione Veneto di aver stanziato fondi per i danni da cimice asiatica, i coltivatori diretti di Rovigo attendono ancora i decreti attuativi che consentono di presentare le domande di indennizzo, per dare un po’ di ristoro ai pesanti danni subiti nel 2019. Dal Ministero invece si attendono notizie sulla liberazione della vespa samurai per scongiurare una stagione difficile come quella dello scorso anno.
Il presidente Salvan: «Palpabile la paura di replicare ciò che è avvenuto l’anno scorso» «Siamo in attesa di capire le tempistiche per gli indennizzi dei danni del 2019. La stagione agricola sta per ripartire ed è palpabile la paura di replicare quello che si è visto lo scorso anno, una situazione che non da serenità ai nostri associati» afferma il presidente di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan. Coldiretti Rovigo si unisce al messaggio della federazione regionale nel chiedere all’assessore Giuseppe Pan di velocizzare le tempistiche per gli indennizzi e sollecita l’assessore regionale a chiedere al ministro Teresa Bellanova di concludere tutte le procedure per avere le autorizzazioni per l’uso degli antagonisti naturali.
«Non vogliamo e non dobbiamo perdere le nostre produzioni di riferimento» «Abbiamo alle spalle una stagione particolarmente difficile per molti soci e stiamo già assistendo ad espianti di frutteti per limitare i danni, con una perdita per tutto il territorio in termini economici, dalla manodopera alla gestione del prodotto. Non vogliamo e non dobbiamo perdere le nostre produzioni di riferimento, che erano un vanto per i traguardi raggiunti in termini di qualità e di sostenibilità ambientale, tutto compromesso da questo insetto odioso. Bisogna dare subito respiro a quelle aziende che hanno avuto pesanti problemi di reddito e soprattutto mettere in campo tutte le soluzioni possibili per arginare il problema, dalle trappole agli insetti antagonisti, quindi non c’è proprio tempo da perdere per difendere il nostro patrimonio agricolo”.