I bacini idrici della Puglia trattengono attualmente circa 104 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso; analogamente gli invasi della Basilicata segnalano un calo di oltre 87 milioni di metri cubi: sono questi i dati più significativi diffusi, in avvio del 2020, dal periodico Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche del Paese.
“Sono dati, che devono indurre ad avviare un confronto fra tutti i soggetti interessati su scelte operative necessarie sia in funzione della prossima stagione irrigua che in un arco temporale più ampio, perché l’attuale contingenza è la conseguenza di un trend idrico deficitario, in atto da molti mesi. Ciò è particolarmente significativo, perché oltre il 50% del territorio di Puglia e Basilicata, al pari della Sicilia, è a rischio di desertificazione“ commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
Decisamente diversa si presenta quest’anno la situazione di Gennaio nelle regioni settentrionali, dove la gran parte dei fiumi (Po compreso) ha portate superiori alla media storica e, comunque, maggiori dello scorso anno; anche i laghi hanno confortanti livelli delle acque: il Maggiore è al 90% della capacità di riempimento, il Garda all’86% ca., il Como al 53% ca.,Iseo all’82% ca. .
“I primi dati dell’anno – conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano – confermano come la crisi climatica disegni un’Italia idricamente a macchia di leopardo, accentuando il paradosso di emergenze idrogeologiche, che seguono periodi di siccità. Ciò evidenzia la necessità di adeguare, incrementandola, la rete idraulica alle mutate condizioni meteo, gestendo e trattenendo l’acqua, quando arriva per utilizzarla nei momenti di bisogno in una logica di multifunzionalità. L’esperienza dei Consorzi di bonifica rappresenta un presidio di innovazione al servizio del Paese.”