Italmopa, nel corso della Conferenza ‘I nuovi trend di consumo del pane in Italia. I drivers che orientano la scelta del consumatore’ che si è tenuto alla Fiera Internazionale Sigep & Ab-Tech (Rimini), ha analizzato e illustrato i maggiori elementi che orientano i consumi del pane in Italia.
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La Conferenza, introdotta da Cosimo De Sortis (Presidente Italmopa) e Ivano Vacondio (Presidente Federalimentare) e animata dalle vignette di Sergio Criminisi, è stata moderata da Oscar Giannino e si è avvalsa delle competenze di Relatori di assoluta rilevanza: Giorgio Agugiaro (Presidente Sezione Molini a frumento tenero Italmopa), Elisabetta Bernardi (Biologa, nutrizionista, divulgatrice scientifica), Giuseppe Ferrandi (Responsabile acquisti comparto pane e dolci Esselunga), Andrea Ghiselli (Dirigente di ricerca CREA – Alimenti e Nutrizione).
Nell’occasione sono stati altresì presentati i risultati di un interessante sondaggio (vds di seguito) lanciato da Italmopa tramite il portale www.infofarine.it sui nuovi trend di consumo del pane in Italia, attraverso il quale i consumatori hanno potuto esprimere le proprie preferenze in relazione alle tipologie di pane offerte dal mercato e, al contempo, indicare i fattori che hanno determinato una scelta piuttosto che un’altra.
“La strutturale riduzione del consumo di pane sembra confermata anche per il 2019, seppur in misura più contenuta rispetto al passato” secondo Giorgio Agugiaro. “Tra le varie tipologie di pane emerge, in particolare, un trend positivo per quelle ottenute da farine di frumento integrale o semi-integrale. Per quanto concerne l’evoluzione dei canali distributivi, si assiste, in risposta all’incremento del peso della GDO, ad una diversificazione dell’offerta da parte dei panificatori che investono sempre più nell’immagine dei panifici che diventano luoghi di consumi, di incontro e convivialità”.
“Il consumatore è sempre più attento nelle scelte che opera in tema di alimentazione e oggi i requisiti del pane fresco non sono solo di natura organolettica, ma riconducono anche alla sostenibilità della produzione e alle garanzie di sicurezza della filiera produttiva” ha sottolineato Giuseppe Ferrandi. “I panificatori sono pertanto chiamati ad esprimere al meglio la loro capacità di produrre secondo i nuovi trend, affinché il pane fresco possa mantenere un ruolo di primo piano nel soddisfare i bisogni emergenti”.
“Cereali e derivati hanno rappresentato una importantissima fonte di energia e di nutrienti nella dieta mediterranea, che traeva dai carboidrati ben più della metà delle calorie necessarie al fabbisogno” ha ricordato Andrea Ghiselli. “Dagli anni ’50 del secolo scorso ad oggi il loro consumo è notevolmente diminuito per lasciare più spazio ad alimenti meno caratteristici delle abitudini alimentari mediterranee, con un crescente e corrispondente aumento di eccedenza ponderale, che ha messo le basi per una crescente moda “carbofobica”, che vede nei carboidrati i principali responsabili dell’aumento di peso, dell’insulino-resistenza e delle patologie collegate. Le Linee Guida per una sana alimentazione, invece, sulla base della dieta mediterranea, raccomandano un maggiore consumo di cereali, soprattutto integrali. Frutta, verdura, cereali integrali e legumi sono infatti i gruppi di alimenti, oltre all’acqua, sui quali puntare maggiormente per un’alimentazione migliore”.
Elisabetta Bernardi, da parte sua, ha evidenziato che “ogni giorno siamo bombardati da informazioni che riguardano i cibi o la dieta, ma spesso queste notizie sono false o non fondate scientificamente. Il pane è spesso oggetto di queste fake news, mentre per noi nutrizionisti il pane è alla base della nostra alimentazione e del modello alimentare mediterraneo. Bisogna imparare a guardare alle notizie con senso critico e controllare sempre le fonti. Il pane, bianco o integrale, è un alimento necessario in una dieta equilibrata dato il suo alto contenuto di carboidrati complessi, e l’energia che apportano che è simile per entrambi i tipi di pane. Non è un alimento particolare che ti fa guadagnare o perdere peso, ma l’assunzione di una dieta con un apporto calorico superiore alle esigenze individuali”. “Il mio sogno per il futuro del pane…?” conclude Elisabetta Bernardi “Un ritorno al passato con le tecnologie del presente. Delle panetterie di quartiere dove si possa scegliere le farine più gradite e avere il proprio pane personalizzato il giorno dopo. E con la possibilità di ritrovare i profumi dei forni di una volta, perché non si resiste se si sente il profumo del pane appena sfornato. Non si può non comprarlo…”.