di Ermanno Comegna (Direttore responsabile de “I TEMPI DELLA TERRA”)
L’ultimo fascicolo della rivista “I Tempi della Terra“ è dedicato ad un argomento capace, in modo infallibile, di suscitare dibattito, se non accese polemiche, nell’ambiente dell’agricoltura e della produzione e consumo di cibo in Italia.
Vi si parla diffusamente di biologico, biodinamico e permacultura, metodi alternativi di produrre, piuttosto alla moda e tenuti in alta considerazione da una parte della classe politica italiana che però presentano diversi elementi di debolezza.
Intanto, la loro rappresentatività è piuttosto circoscritta: sono appena 307 le aziende agricole certificate biodinamiche in Italia e quanto alla produzione biologica, essa rappresenta tra il 3 ed il 4% del valore dell’intera produzione agricola nazionale.
Poi c’è la questione della difficoltà se non della impossibilità da parte dei sostenitori di questi approcci alternativi a dimostrare la pretesa superiorità in termini ambientali, di sicurezza alimentare, di qualità e di salubrità, rispetto all’agricoltura convenzionale.
Tra la narrazione e la realtà c’è un abisso ed i vari saggi pubblicati nell’ultimo fascicolo de “I Tempi della Terra” lo dimostrano, con accurate analisi e resoconti.
Hanno contribuito Antonio Saltini, Silvano Fuso, Alessandro Cantarelli e Francesco Marino che si sono occupati di biodinamico; Luigi Mariani ed Ermanno Comegna che hanno analizzato l’ascesa con zone d’ombra del biologico; Alberto Guidorzi che ha approfondito il caso della permacultura.
Completano il numero appena uscito i saggi di Michele Lodigiani sulla figura di Carlo Petrini, di Alfonso Pascale che ha commentato il recente Sinodo, di Maria Vittoria Brambilla che ha illustrato le nuove tecniche genetiche e di Valeria Prat che si è dedicata all’allevamento della capra ed alle relative produzioni.
La decisione di incentrare il fascicolo sul controverso argomento delle agricolture alternative non è stata casuale, ma frutto di una ponderata riflessione. Gli attacchi contro l’agricoltura convenzionale e l’azione di stroncatura e screditamento portati avanti dai rappresentanti delle diverse forme alternative di produzione vanno avanti in maniera sistematica e rischiano di condurre verso scelte politiche tali da procurare danni irreparabili, alla spina dorsale del sistema di produzione agricola e zootecnica italiano.
“I Tempi della Terra” affronta tali temi nel mentre è in discussione una legge quadro sul biologico che in molti giudicano del tutto fuori luogo e nefasta e poco prima che si tenga il convengo internazionale sul biodinamico a Firenze, peraltro ospitato da una delle più antiche e prestigiose Università esistenti in Italia.
Le energie che i decisori della politica agraria del nostro Paese dedicano al biologico ed al biodinamico sono eccessive e ingiustificate. La legge in discussione che molti scienziati, tecnici ed esperti di questioni agrarie hanno a più riprese criticato ed osteggiato, ha la grave colpa di favorire la contrapposizione e non l’unità nel settore e trascurare i problemi, i fabbisogni e le speranze della componente fondamentale, oggi e in futuro, dell’agricoltura nazionale.
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