“Le esportazioni dell’ortofrutta sono crollate. I dati Istat registrano una flessione del 4% sull’export, oltre 133 mln di euro persi nei primi dieci mesi del 2019. Nel saldo della bilancia commerciale, l’Italia importa più di quello che esporta.
Dietro questi numeri si nasconde un crescente gap di competitività legato all’onda lunga dei cambiamenti climatici, ai dazi Usa, alla piaga della cimice asiatica che ha prodotto un abbattimento delle superfici tra il 5% e il 10%. Ma soprattutto paghiamo lo scotto dello squilibrio delle regole commerciali agevolate dall’Ue con i paesi extracomunitari, come quelli del Nord Africa che strappano quote di mercato importanti al made in Italy. E mentre da top player dell’export l’Italia si è ritagliata un ruolo con vocazione prevalentemente orientata all’import, con ripercussioni significative sul nostro Pil interno, dal governo non arriva nessun segnale che vada nella direzione di arginare questo trend negativo. Non solo. Rischiamo l’invasione di prodotti alimentari pericolosi per la salute dei consumatori perchè i cibi di provenienza extra Ue brillano per il mancato rispetto degli standard di sicurezza per i residui di pesticidi. Mentre gli altri parlano, noi lavoriamo per garantire mercati con regole forti, capaci di contrastare il falso e di esaltare la qualità e l’origine del Made in Italy”.
Lo scrivono in una nota i senatori della Lega Giorgio Maria Bergesio, capogruppo Lega in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, Gian Marco Centinaio, già ministro dell’Agricoltura, e Gianpaolo Vallardi, Presidente della Commissione Agricoltura.