Bene i tempi stretti con cui si è arrivati alla definizione del prezzo del pomodoro, male il prezzo penalizzante per gli agricoltori”. Commenta seccamente in questo modo il presidente di Cia – Agricoltori dell’Emilia Romagna, Cristiano Fini, dopo la conclusione dell’accordo per la campagna 2020 dove industria e produttori hanno trovato ‘una sintesi’ su 87 euro a tonnellata.
“È un prezzo non equilibrato rispetto ai parametri qualitativi richiesti – commenta Fini – quindi con una alta rischiosità che si devono accollare le imprese agricole. Vero è che il prezzo è di un euro in più rispetto allo scorso anno – prosegue il presidente Cia- ma il quantitativo di pomodoro contrattato ci sembra eccessivo, un fattore che potrebbe andare a discapito degli imprenditori e causare una perdita di valore. Inoltre va detto che il prezzo di 87 euro è una mera illusione perché è parametrato su un grado brix di 4,90 quando i dati dell’Oi pomodoro da industria ci ricordano, invece, che la media del distretto è sotto il 4.8. Questo – conclude Fini – determinerà che il prezzo medio delle liquidazioni sarà inferiore quello contrattato”