In relazione alle notizie di questi giorni relative alla bozza di convenzione 2020 proposta dall’Organismo Pagatore AGEA ai Centri di Assistenza Agricola (CAA), desideriamo precisare quanto segue. Così inizia una nota di CAA Liberi Professionisti.
Tra le altre novità, contenute nel documento in questione, è apparsa la condizione che gli operatori dei CAA, a partire dal settembre 2020, dovranno essere dipendenti dello stesso.
Tale condizione è per noi (ma non solo) assolutamente inammissibile. Non solo perché è contro la logica e la legge che, fin dall’istituzione di AGEA e dei CAA, ha stabilito che gli stessi possono essere costituiti, tra l’altro, da Associazioni di Liberi Professionisti, ma introdurrebbe un concetto discriminante, offensivo ed inaccettabile. Passerebbe, in questo caso, il principio che i professionisti non possono dare le stesse garanzie di un lavoratore dipendente. Semmai i professionisti, oltre alle garanzie previste dalle condizioni delle convenzioni per tutti gli operatori, aggiungono quelle definite dalle norme di iscrizione a ciascun Albo (deontologiche, formazione professionale, assicurazione obbligatoria).
Come da nostra tradizione, prima di agire diversamente, abbiamo contestato immediatamente all’Agenzia i contenuti della proposta, sottoposto alla stessa le nostre condizioni migliorative ed aggiuntive a tutela del sistema e siamo in attesa di una convocazione per i chiarimenti necessari.
Inutile dire che se rimarremo inascoltati metteremo in atto tutte le azioni utili a garantire che la pluralità del servizio sia mantenuta e migliorata e che non vi siano ulteriori tentativi di danneggiare chi, da oltre vent’anni, è stato in grado di fornire un servizio utile agli agricoltori ed al paese.