Banca Terra Ismea: 760 ettari per la Toscana. Brunelli (Cia): Giovani provateci con coraggio

In vendita all’asta 760 ettari in Toscana, per un totale di 15 terreni, a disposizione dei giovani agricoltori.

E’ questa la fetta regionale sui 10mila ettari a livello nazionale (la Toscana vale l’8%), secondo quanto reso noto da Ismea, attraverso la Banca nazionale delle Terre agricole, istituita nel 2016, e che in questo lasso di tempo ha rimesso in circolo 403 terreni. “Una buona opportunità” per i giovani che stanno sognando una vita in agricoltura – sottolinea la Cia Agricoltori Italiani della Toscana – che negli anni scorsi ha promosso la nascita della Banca della Terra della Toscana realizzata dalla Regione. Dal 19 febbraio al 19 aprile sarà possibile inviare le manifestazioni di interesse per l’acquisto di uno o più terreni del terzo lotto della Banca nazionale delle Terre Agricole

ECCO DOVE SONO – Questi gli ettari ed i terreni suddivisi per province: Arezzo sono disponibili 5 terreni per 195,28 ettari; in provincia di Siena 4 terreni per 267,09 ettari; Grosseto 3 terreni in 188,35 ettari; quindi la provincia di Pisa con 1 terreno a disposizione per 92,58 ettari; Pistoia con 1 terreno per 9,03 ettari e Massa Carrara con 1 terreno per 7,56 ettari.

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«Il consiglio che posso dare ad un giovane – commenta Luca Brunelli, presidente Cia Toscana (ed in passato presidente Agia-giovani agricoltori) – è quello di provarci, perché sono un testimone di chi ci è riuscito, pur con poche risorse e molta voglia di lavorare. Ma ci vogliono anche processi di affiancamento: il raggiungimento del bene terra è il primo bisogno, c’è poi necessità di un sistema del credito, e del supporto delle istituzioni che garantiscano percorsi chiari e snelli. I giovani hanno nell’agricoltura una possibilità, ma anche se non è un settore facile (con la patrimonializzazione più alta), è un comparto sempre innovativo e stimolante, dagli agriturismi, alla multifunzionalità ed accoglienza».

Le aziende presenti nella Banca nazionale delle Terre Agricole di ISMEA, sono più ampie della media nazionale (26 ettari a fronte degli 8,4 censiti dall’Istat), ed essendo già condotte possono produrre reddito fin da subito senza dover effettuare necessariamente investimenti onerosi in fase di avvio.

«Il bene terra – aggiunge Brunelli – è stato per la Cia e l’Agia un obiettivo importante, ricordo che la prima banca della terra è nata in Italia è nata in Toscana su proposta della Cia regionale. Oltre a questi ettari messi a disposizione da Ismea, ce ne sono molti altri incolti che possono dare risposte alla nostra agricoltura e che dovrebbero essere disponibili con forme agevolate di concessione. Purtroppo acquistare la terra è un onere molto alto, e per avere un’inversione di rotta sull’abbandono delle campagne bisogna avere coraggio, accettare nuove sfide e crescere nell’innovazione».

Come acquistare i terreni – Alla Banca nazionale delle Terre Agricole si accede attraverso un applicativo di immediata e facile consultazione (www.ismea.it/banca-delle-terre) che consente di visualizzare informazioni come la descrizione agronomica, l’ubicazione, le particelle catastali georeferenziate, l’aerofotogrammetria permettendo agli utenti interessati di inviare, registrandosi, una manifestazione d’interesse. Dopo l’invio della manifestazione di interesse, che avviene secondo una procedura guidata step by step dall’applicativo, si può partecipare alla procedura di vendita, presentando una propria offerta economica.

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