«Ancora una volta WWF Toscana sottovaluta le problematiche del settore agricolo evidenziando lacune conoscitive ed una visione ideologica ben lontana dalla realtà.
L’attacco alla Cia Toscana – che difende sempre gli agricoltori ed il territorio -, risulta insensato e denigratorio, e fa emergere che quanto da noi dichiarato nelle scorse settimane sul tema della gestione dei fiumi e torrenti non sia stato compreso o più probabilmente volutamente strumentalizzato». Ad affermarlo è la Cia Agricoltori Italiani della Toscana che risponde alla nota stampa di WWF Toscana in cui si attacca la stessa Cia regionale sul tema gestione fiumi e risorse idriche in Toscana, al centro di una lettera inviata al governatore Enrico Rossi e agli assessori ad agricoltura Marco Remaschi ed ambiente Federica Fratoni, nelle scorse settimane (Leggi il comunicato stampa)
«Insomma dopo il tema degli ungulati ora per WWF è la volta dei fiumi – prosegue Cia Toscana -: come abbiamo chiaramente e apertamente detto, non vogliamo deviare o dragare i fiumi, come è stato invece riportato da tale associazione ambientalista. Abbiamo chiesto, e siamo pronti a ripeterlo in ogni momento, che i corsi d’acqua devono essere regimati e gestiti in maniera tale da non creare inondazioni, e quindi che non vadano ad invadere i terreni e le coltivazioni, provocando ingenti danni economici e sociali alle aziende agricole ed alle popolazioni delle aree rurali. Ma può darsi che a qualcuno l’aspetto ‘socio-economico’ ed il valore reale della campagna sia sfuggito. Un conto è vivere il territorio – aggiunge Cia Toscana –, creando economia e limitando l’abbandono delle aree rurali con conseguenti ripercussioni ambientali; altro conto è l’ambientalismo da salotto che di certo non ci appartiene».
Infine – precisa la Cia – anche il dato contestato dei “100mila ettari di superficie agricola persi dalla Toscana nell’ultimo decennio” è un dato regionale ed ufficiale, facilmente verificabile.