“Dalla crisi sanitaria un piano per far ripartire l’economia”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo oggi a Palazzo Chigi all’incontro del Governo con le parti sociali.
Per il presidente di Confagricoltura è essenziale affrontare l’emergenza Coronavirus in maniera coerente e congiunta per tutto il settore agricolo e agroindustriale, che rappresenta quasi il 20% del PIL italiano e circa il 10% dell’export nazionale complessivo.
A tal fine Confagricoltura propone una serie di misure straordinarie da adottare, per le quali sono richieste risorse congrue e strumenti incisivi. Si tratta di azioni strategiche di diversa estrazione, di carattere generale e specifico, per tutelare e salvaguardare il settore agricolo, ma anche quelli da cui esso dipende, come la ristorazione e la ristorazione collettiva, la grande distribuzione, i grossisti, il commercio estero.
In materia di lavoro, per Giansanti, occorrono misure per favorire il reclutamento di manodopera da parte delle imprese agricole i cui lavoratori sono impossibilitati ad effettuare la prestazione a causa dell’emergenza sanitaria. E proseguire con determinazione sulla strada della riduzione del cuneo fiscale, liberando risorse per sostenere il fronte della domanda e incentivare l’occupazione.
In materia fiscale, Confagricoltura ritiene sia importante nell’ambito delle misure Trasformazione 4.0, che il MISE valuti l’opportunità di rendere il credito d’imposta fruibile fino ad esaurimento, anche dunque oltre i cinque anni previsti. E di concederlo alle imprese che subiscono un calo del fatturato in conseguenza dell’emergenza di tutto il territorio nazionale. Va inoltre presa in considerazione la cancellazione, per il 2020, e non la mera sospensione, degli obblighi tributari e contributivi delle imprese in zona rossa e la sospensione per le imprese in tutto il territorio nazionale, nonché l’abrogazione di Plastic Tax e Sugar Tax, al fine di sostenere e far riprendere agevolmente i processi commerciali direttamente imputabili alle filiere produttive a valle.
Per quanto riguarda la politica agricola comune, per Confagricoltura è essenziale che sia disposto l’anticipo di tutti i pagamenti della PAC (aiuti diretti e sviluppo rurale) a sostegno della liquidità delle imprese.
In considerazione dell’impatto economico subito dalle imprese, anche limitrofe a talune aree, è importante prevedere sotto il profilo del credito, una “moratoria” generale da parte anche delle Istituzioni, mettendo a disposizione delle imprese strumenti di finanza agevolata, come la sospensione del pagamento delle rate e un corrispondente allungamento della durata dei piani di ammortamento; la concessione e l’estensione a “titolo gratuito” delle garanzie ISMEA; meccanismi di copertura dei costi degli interessi legati ad ogni forma di indebitamento delle imprese a loro carico, prevedendo inoltre un rinvio delle scadenze e il mantenimento delle attuali disponibilità finanziarie.
“Infine – ha detto il presidente Giansanti – è necessario procedere ad un vero e proprio enforcement della normativa in vigore per quanto riguarda il contrasto alle pratiche sleali. Sollecitiamo il recepimento della nuova direttiva comunitaria in questione nell’ordinamento interno, anche con l’ampliamento della lista definitiva della UE per rafforzare il ruolo commerciale della parte agricola; affidare ad uno o più soggetti il compito di indagare e sanzionare sulle condotte scorrette; prevedere adeguate sanzioni, come bene ha previsto il ministro Bellanova nel DL 9/2020. E, soprattutto, occorre puntare su un piano di promozione straordinario del Made in Italy per recuperare competitività sui mercati esteri e salvaguardare l’immagine dei prodotti agricoli e agroalimentari.”