“Purtroppo dobbiamo riscontrare che le misure contenute nel decreto Cura Italia destinate al settore della pesca sono insufficienti.
Infatti, se la ripartizione dei 100 milioni di euro terrà conto dei criteri solitamente applicati dal Mipaaf, al settore pesca arriveranno briciole, per un ristoro davvero esiguo delle nostre imprese della pesca che stanno registrando drammatici cali di fatturato, con marinerie ferme per mancata richiesta di domanda sul mercato. Inutile dire che servirebbero maggiori risorse, visto che i danni al primario ammontano a cifre sull’ordine dei miliardi e il solo ristoro del fermo straordinario delle marinerie causa a causa del Covid 19 si aggira tra i 20 e 30 milioni.
Da tempo chiediamo, inoltre, l’attuazione di misure anche ‘low cost’, a partire da interventi di deburocratizzazione negli adempimenti, il sostegno nella modifica dei regolamenti europei, la proroga delle scadenze e dei pagamenti, l’immediato pagamento degli arretrati del fermo biologico, e l’anticipazione dello stesso in questo periodo, in modo che, alla ripresa dei consumi, i pescatori possano essere in attività. L’obiettivo è dare un ristoro a tutte le imbarcazioni ferme per il Covid 19, ma i fondi non sono abbastanza. L’Europa si dimostri davvero vicina al nostro Paese e disponga la deroga di norme, già assurde di per sé, che oggi rischiano di uccidere i nostri pescatori. Dall’Unione Europea ci aspettiamo che sciolga i lacci e lacciuoli che imbrigliano i nostri pescatori e che non possono essere più presi in giro”.
Lo dichiarano il deputato e capogruppo della Lega in commissione Agricoltura e Pesca Lorenzo Viviani e il già Ministro Gian Marco Centinaio