Nessun divieto di vendita di legna da ardere, pellet e cippato a privati cittadini. Lo precisa la Cia Toscana Centro, facendo chiarezza fra i consumatori ma anche fra le aziende agroforestali.
«Dopo notizie di errata interpretazione uscite su alcuni media – precisa Sandro Orlandini, presidente Cia Toscana Centro – è doveroso chiarire che, in base ai vari decreti per l’emergenza sanitaria Coronavirus, tutti i servizi energetici sono e restano garantiti anche per il privato cittadino. Si tratta di un’economia importante per la provincia di Pistoia, con tante imprese agroforestali che sono impegnate quotidianamente nella produzione di biocombustibili, garantendo servizi importanti alle famiglie, anche in questo periodo di emergenza, con il riscaldamento con stufe e caminetti».
Il DPCM 22 marzo 2020 disciplina infatti la sospensione delle “attività produttive industriali e commerciali”, dove con “commerciali” ed in riferimento alla filiera legno-energia si intende principalmente la vendita all’ingrosso.
«Ma per quanto riguarda la vendita al dettaglio ai consumatori privati – spiega Carlo Franceschi, referente AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali) per il Centro Italia – resta valido quanto disposto da un diverso e precedente decreto, il DPCM 11 marzo 2020, che all’Allegato 1 consente la prosecuzione del “commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento”. Per cui non ci sono dubbi interpretativi e possiamo così tranquillizzare le molte aziende agroforestali pistoiesi che nulla è cambiato».
Intanto sul sito di AIEL (www.aielenergia.it) è disponibile un approfondimento sul DPCM del 22 marzo, utile per fornire alle aziende della filiera legno-energia un supporto utile a comprendere quali attività debbano intendersi sospese per effetto del decreto, con particolare riferimento a quelle di fornitura di biocombustibili legnosi e filiere connesse, incluse le operazioni di produzione di detti combustibili nonché le attività selvicolturali.