“Ci aspetta un periodo in cui dovremo fare i conti con un’economia di sussistenza, i prezzi delle materie prime saranno destinati a un rialzo che stiamo già verificando e l’export subirà dei contraccolpi negativi. Uno scenario che richiederà una riduzione dei costi e quindi la necessità di ottimizzare l’economia aziendale, a partire dalla formulazione delle razioni alimentari destinate alle bovine, che dovranno rappresentare il risultato perfetto di un giusto equilibrio tra i fabbisogni dell’animale e la qualità dell’alimento”.
Così Antonella Baldi, docente e prorettrice presso l’Università degli Studi di Milano, prima donna italiana ad aver ricevuto pochi mesi fa il prestigioso Distinguished Service Award da parte dell’European Federation of Animal Science per la sua pluriennale attività all’interno del board dell’associazione internazionale, in particolare per aver contribuito alla realizzazione del network scientifico sulla biologia della lattazione tra l’Eaap e l’American Dairy Science Association.
Un premio di cui Antonella Baldi si dice giustamente molto orgogliosa e che ancora una volta dimostra l’eccellenza del nostro mondo scientifico, da sempre impegnato nella ricerca di soluzioni che valorizzino il comparto agrozootecnico italiano, protagonista indiscusso alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte che CremonaFiere quest’anno ospiterà dal 28 al 31 ottobre, il più importante palcoscenico fieristico dedicato al settore lattiero-caseario che mai come quest’anno saprà offrire approfondimenti scientifici e confronti commerciali indispensabili per raccogliere le sfide competitive che si presenteranno quando l’emergenza sanitaria legata al coronavirus sarà superata.
A questo riguardo Antonella Baldi è più precisa. “L’aspetto della formulazione della razione alimentare diventerà primario – afferma – riconducendo di fatto la priorità dell’allevamento alle sue fondamenta, con l’obiettivo di mantenere la redditività aziendale e la qualità produttiva. La scrupolosa attenzione che il mondo scientifico ha sempre riservato alle patologie che si manifestano in stalla, permettendo di gestirle in maniera ottimale, sono obiettivamente fattori che concorrono al benessere animale. Ora però la priorità è il mantenimento degli aspetti fondamentali, quindi la nutrizione delle bovine, rispetto alla quale si potrà e si dovranno prevedere anche colture diverse, ma altrettanto di qualità, rispetto a quelle utilizzate fino a oggi in maggiore quantità, perché il problema potrebbe manifestarsi proprio con il mancato reperimento di sufficienti volumi di materie prime. In un’economia di sussistenza come quella che ci aspetta, le fondamenta del sistema vanno garantite, viceversa si potrebbero manifestare in stalla delle problematicità poi difficili da gestire”.
Alla prossima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte di Cremona il comparto mangimistico sarà rappresentato dai più importanti leader nazionali e anche il calendario convegnistico darà ampio spazio agli approfondimenti e alle soluzioni alimentari più innovative da adottare in allevamento.
Un ulteriore motivo per non mancare al più importante appuntamento nazionale zootecnico annuale e tra i più prestigiosi a livello internazionale, legato alla specificità di un territorio che da sempre rappresenta il cuore pulsante dell’allevamento delle bovine da latte.