“Sono insufficienti le misure attivate dalla Commissione europea per portare ossigeno alle aziende agricole che stanno subendo pesantissime ripercussioni socio-economiche causa le conseguenze del coronavirus.
L’apertura di prestiti agevolati fino a 200mila euro per sostenere la loro liquidità – come da noi richiesto – è un passo in avanti, ma non basta. Ora abbiamo bisogno di scelte politiche più ambiziose e coraggiose”. È con tono fermo e all’unisono che Herbert Dorfmann e Paolo De Castro, coordinatori PPE e S&D alla commissione agricoltura del Parlamento europeo, hanno espresso al Commissario alla politica agricola, Janusz Wojciechowski, la necessità di passare ad una marcia superiore nella messa in opera di misure eccezionali per rinvigorire il settore agricolo, e non limitarsi a semplici procedimenti burocratici.
“È il momento di attivare – chiedono i due europarlamentari – tutte le misure europee di gestione di crisi, come l’ammasso privato dei prodotti, e se i fondi di bilancio per l’agricoltura sono insufficienti, fare ricorso ai 500 milioni disponibile nella riserva di crisi della Pac. Ne hanno urgentemente bisogno i comparti più colpiti: dal lattiero-caseario al vitivinicolo, dall’ortofrutta al florovivaismo, all’allevamento”.
“Quanto alla flessibilità nell’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo rurale non ancora impegnati – proseguono De Castro e Dorfmann – chiediamo venga utilizzata per indennizzare di tutti gli agricoltori italiani effettivamente colpiti dalla crisi”.
“Questo è il momento – concludono i coordinatori S&D e PPE e alla ComAgri – di fare scelte politiche senza precedenti. Auspichiamo quindi che l’Esecutivo europeo si concentri sugli interventi eccezionali e non rinviabili che richiedono queste tragiche circostanze, posticipando tutto quello che può essere affrontato successivamente. L’obiettivo ora deve essere il sostegno al reddito e alla produttività delle nostre aziende agricole”.