Sul numero di aprile di Dimensione Agricoltura (il mensile della Cia Toscana) l’editoriale del direttore Giordano Pascucci: «Per l’agricoltura chiediamo continuità e coerenza, essendo una attività essenziale»
Nel mezzo del cammin di nostra vita, ci ritrovammo in una selva oscura… in piena pandemia, improvvisamente fragili e impauriti, con le sicurezze “frantumate”, preoccupati di non avere un futuro.
Per molte delle generazioni (tra cui la mia, e mi pareva di averne vissute di situazioni “particolari”, anche di emergenza) è uno scenario del tutto nuovo, improvviso quanto drammatico e preoccupante.
Gli effetti sono molteplici, forti sul piano sanitario, sociale ed economico nel presente e nel futuro. La capacità di reazione nel complesso è straordinaria ed ammirevole, direi contagiosa. Ne usciremo anche se con sacrifici e perdite su tutti i fronti, dalla sfera personale (affetti), al lavoro, al sistema produttivo.
È interessante constatare come in poco tempo siano stati demoliti alcuni tabù, tutto quello che sembrava impossibile si è potuto modificare: il Covid-19 ha abbattuto anche alcuni pezzi di burocrazia, sono stati introdotte procedure più snelle e adempimenti più semplici.
Ottima cosa. Questo nuovo approccio di rapporto tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese, manteniamolo anche nel post emergenza. Anzi adoperiamoci per affinare ulteriormente la semplificazione e per accelerare l’acquisizione delle pratiche, per la loro istruttoria e definizione.
Rafforziamo e valorizziamo, da ogni punto di vista anche economico, il ruolo della sussidiarietà: dei Caf, dei patronati, dei Caa, delle organizzazioni sociali che anche in queste circostanze hanno assicurato che tutti avessero informazioni, assistenza e consulenza, anche se a distanza (comunque solo virtuale), per accedere in tempi stretti alle misure di emergenza per imprese e famiglie.
Anche in questa occasione sono riemerse le disparità e le disuguaglianze sociali e territoriali, dai servizi alle infrastrutture. È urgente dare le stesse opportunità a tutti. Nell’era della digitalizzazione, delle attività smart, la connessione è essenziale.
Se non ce l’hai, non sei connesso con nessuno, sei in isolamento da ogni punto di vista. Allora dobbiamo colmare definitivamente questo gap, la banda larga e la connessione va garantita a tutti, a partire dalle aree rurali e dai piccoli centri.
Non vogliamo più essere “distanziati” sul piano sociale, che poi è anche economico. In ogni contesto e discussione ci martellano con le affermazioni che nel post emergenza nulla sarà come prima e tutto dovrà cambiare, riflessioni che condivido con qualche distinguo. Certamente dovremo modificare, anche per il futuro, i comportamenti individuali e collettivi, mettere a punto nuovi modelli di lavoro ed organizzativi, implementare le attività di impresa anche in funzione delle nuove dinamiche di vendita, dei consumi, dei mercati, sia di prossimità che internazionali.
Una nuova sfida per tutti, dove il successo sarà condizionato dalla capacità di reazione, dalla qualità dell’approccio, dalla efficacia della progettualità anche operativa, dalla tempestività.
Gli agricoltori sono abituati al cambiamento e all’adattamento, ed anche in questo frangente ci metteranno impegno e determinazione, ma differenza del passato andranno costruiti più che rafforzati i percorsi per essere più competitivi, su ogni ambito, a partire dall’aggregazione all’irrobustimento delle filiere, al consolidamento nei diversi mercati.
Pertanto è urgente che la Commissione Ue, il Governo e le Regioni mettano a disposizione del settore interventi efficaci e risorse adeguate. Sia nell’immediato per superare l’emergenza che, quanto prima, per la sua riorganizzazione e rilancio.
Chiediamo continuità e coerenza, essendo una attività essenziale.
È una bella notizia essere considerati tali, noi ne eravamo coscienti e convinti. Oggi con piacere constatiamo che lo sono anche gli altri: dalle istituzioni, alle forze politiche e sociali, ai cittadini.
È un bel passo in avanti, va confermato questo riconoscimento anche per il futuro. Ad una attività essenziale devono essere riservate attenzioni adeguate e rivolti interventi mirati.
Gli agricoltori, gli uomini e le donne che lavorano in agricoltura, il complesso ed articolato settore agroalimentare e forestale sono in campo per “offrire” servizi di qualità e prodotti di eccellenza, la cui remunerazione deve consentire una dignitosa qualità della vita.
L’impegno della Confederazione è quello di assicurare assistenza e consulenza adeguata, ed anche per questo dovremo innovarci, ridefinire le modalità operative, riorganizzare le attività per essere di supporto in questa fase di profondo cambiamento. Processi già avviati, da completare velocemente per essere anche noi più adeguati, efficaci e competitivi.
L’obiettivo comune è: essenziali per sempre.