“Ci avviamo ad affrontare la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma serve maggiore coraggio. L’agroalimentare è tra settori che hanno garantito continuità produttiva, ma oggi, a quasi due mesi dall’avvio del lockdown, ogni giorno di limitazione ulteriore al generale sistema imprenditoriale confina l’Italia a una recessione troppo pericolosa e difficilmente recuperabile”.
All’indomani della presentazione del nuovo DPCM da parte del premier Conte, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, pone l’attenzione alla fase di ripartenza, evidenziando l’esigenza di un cambio di passo.
“L’agroalimentare è strategico e rientra tra i settori ‘protetti’ dal Golden Power, – afferma – dobbiamo pensare di affrontare questo periodo con capacità di visone e strategia. Serve uno scatto di coraggio da parte della politica, che deve delineare la strada della ripresa assumendosi le responsabilità delle scelte ed evitare che ogni incertezza possa pesare gravemente sulla tenuta economica e sociale del Paese”.
“Analogamente, – continua Giansanti – non possiamo permettere alla burocrazia di essere così soffocante, soprattutto in un periodo di grave crisi in cui è necessario e urgente semplificare. Lo abbiamo visto con la questione manodopera in agricoltura: ad un mese dalle nostre proposte per affrontare l’emergenza, ad oggi non si è ancora trovata una soluzione”.
“Ciascuno deve fare la propria parte, e le imprese hanno dimostrato di saperla fare, – conclude il presidente di Confagricoltura – ma chiediamo che ci siano chiare strategie nazionali, ed europee, per rafforzare l’agroalimentare, aumentandone la capacità produttiva e competitiva per garantire l’autoapprovigionamento e non permettere all’Italia di perdere spazi di mercato e risorse preziose. Il nostro Paese deve mantenere la leadership in Europa per valore aggiunto e recuperare terreno sulla Francia in termini di PLV”.
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