“Le indicazioni macroeconomiche presenti nel DEF 2020, in cui si prevede un calo del PIL reale di ben 8 punti percentuali, non sono per niente confortanti, ma vanno purtroppo di pari passo con l’andamento generale dell’economia, in netta e drammatica flessione a causa della pandemia del COVID-19; gli effetti del cosiddetto Coronavirus non hanno risparmiato neanche il comparto primario, che pur se con ripercussioni a macchia d’olio sui diversi settori produttivi sta pagando a caro prezzo il blocco del Paese e la chiusura del canale HoReCa”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo davanti alle Commissioni riunite Bilanci della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica nell’ambito delle audizioni preliminari all’esame del Documento di Economia e Finanza 2020.
“Ci troviamo a pochi giorni dall’avvio della cosiddetta ‘fase 2’ e la priorità deve essere quella di continuare a lavorare per invertire la tendenza, individuando nuovi strumenti a sostegno della ripartenza del tessuto economico produttivo, quali ad esempio mutui a tasso zero a durata ventennale o trentennale e contributi a fondo perduto, e andando a rafforzare quelli già messi in campo dal Governo, dei quali va periodicamente valutata l’efficacia attraverso appositi confronti con le parti sociali, così da poter approntare i necessari correttivi del caso”, ha aggiunto il presidente.
“E’ per questo che guardiamo con fiducia ai contenuti dei prossimi decreti-legge annunciati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a partire dal cosiddetto ‘DL Aprile’ o ‘Cura Italia 2’ atteso per domani, ed è sempre per questo che torniamo a ribadire la stringente necessità di un Tavolo di confronto con le istituzioni preposte, l’ABI e le parti sociali, strumento imprescindibile per valutare l’effettiva liquidità trasferita alle imprese e le relative tempistiche”, ha ribadito Verrascina.
“Accanto al necessario lavoro per continuare a dare ossigeno agli imprenditori e ai produttori agricoli, rimuovendo gli ostacoli burocratici che continuano a frenare l’accesso agli strumenti creditizi messi in campo, è opportuno portare avanti la semplificazione amministrativa del primario, valutare la possibilità di sospendere il registro nazionale debitori per le aziende agricole, intervenire sul costo del lavoro attraverso la riduzione per l’anno 2020 della contribuzione previdenziale e semplificare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro in agricoltura, puntando su piattaforme informatiche pubbliche e trasparenti”, ha concluso il presidente della Copagri.