Nei giorni scorsi si è conclusa positivamente, con un successo oltre le aspettative, la prima asta telematica delle razze bovine Chianina, Marchigiana e Romagnola, organizzata dall’Anabic (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne).
L’emergenza sanitaria da Covid-19, quindi, non ha fermato l’Asta dei migliori riproduttori di tre delle cinque razze bovine italiane del circuito Anabic, che nelle forme tradizionali si teneva “fisicamente” presso il Centro Genetico di San Martino in Colle, in provincia di Perugia.
Lotti delle razze Chianina, Marchigiana e Romagnola sono stati battuti “online ” per rispettare le disposizioni governative di divieto di assembramenti, nell’ambito delle azioni di contrasto alla diffusione del “Coronavirus ”.
Grande soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal presidente dell’Anabic, Luca Panichi, perché, ha affermato, “avevamo deciso in emergenza di affrontare una sfida inedita, quella di un’Asta tutta via web, senza la presenza fisica degli allevatori e la risposta di questi è stata ottima. Sono pervenute via Pec offerte da 34 aziende di varie regioni italiane e quasi tutti gli animali sono stati venduti a prezzi importanti e del tutto in linea con le classiche aste ‘dal vivo’ “.
“La condizione di emergenza ci ha dato la possibilità di aprire una nuova strada anche su questo fronte – precisa il direttore Anabic Stefano Pignani – a dimostrazione di quanto gli allevatori siano capaci di coniugare innovazione a tradizione per raggiungere gli obiettivi di efficienza e di qualità che garantiscono la continuità di una delle filiere, quella dell’allevamento bovino da carne, più importanti e strategiche dell’agroalimentare italiano”.
“Saluto con grande apprezzamento – dichiara il presidente dell’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A., Roberto Nocentini – la realizzazione di questa innovativa forma di asta online, che seppure dovuta ad una situazione di emergenza ha il profondo significato della voglia di non mollare degli allevatori italiani, e della loro flessibilità e capacità di adattamento anche in un momento di grande difficoltà”.
“Un’esperienza che ha fatto centro al primo colpo – aggiunge il direttore generale A.I.A., Roberto Maddé – che si potrebbe ipotizzare di realizzare anche per altre razze e specie, come d’altro canto già avveniva nelle forme tradizionali presso il Centro Genetico dell’Anabic. In un quadro incerto e di crisi come quello attuale è importante attrezzarsi per proseguire nel processo di valorizzazione delle razze da carne italiane, anche per far fronte ad una possibile rimodulazione dell’approvvigionamento e consumo di prodotto nazionale”.