La seconda parte della primavera e la stagione estiva sono decisive per stimare la resa di quasi tutta l’annata frutticola. Ciliegie, albicocche, pesche, susine e mandorle sono alcuni esempi delle drupacee più comuni che tra poche settimane saranno avviate alla raccolta.
Alla vigilia di questi momenti fondamentali per l’annata agricola, sono molteplici le variabili che entrano in gioco per ottenere una produzione eccellente. Tra queste, un’importanza fondamentale la rivestono senz’altro il controllo dei parassiti, in primis la cimice asiatica, e la protezione da eventi atmosferici estremi, spesso imprevedibili.
È a queste problematiche che si propone di rispondere Arrigoni, realtà leader a livello internazionale nel settore tessile tecnico per l’agricoltura, offrendo soluzioni particolarmente versatili, che incontrano le esigenze di chi alleva drupacee e altri frutti come il kiwi.
Dal punto di vista climatico, infatti, l’andamento del 2019 evidenzia quanto i cosiddetti “eventi estremi”, ovvero nubifragi, grandinate, siccità, ondate di calore, siano sempre più frequenti. Secondo l’annuale rapporto di Legambiente, negli ultimi dieci anni in Italia si sono verificati oltre 500 fenomeni estremi, che hanno causato danni anche alle coltivazioni.
Arrigoni risponde a queste problematiche con IRIDE®, un’efficace gamma di schermi antibrina e antigrandine indemagliabili perché realizzati con monofilo a maglia annodata. La gamma propone reti ideali per la copertura di tunnel, serre e frutteti, installabili con carrucole e adatti a vari sistemi di apertura.
Relativamente alla grandine, gli impianti per la protezione dei frutteti si distinguono in due tipologie, a seconda del sesto d’impianto da coprire, della morfologia del terreno e di altre importanti variabili. Si parla infatti di “Sistema Piano” e di “Sistema a Capannina”. Nella struttura a reti piane, le reti sono installate quasi orizzontalmente in modo da consentire il passaggio dei macchinari senza difficoltà. È la tipologia più economica di impianto, anche per la relativa facilità di installazione. L’impianto a capannina, invece, è stato il primo sistema antigrandine usato per proteggere le piante. Le reti vengono installate in pendenza in modo da facilitare lo scarico della grandine ed evitare di conseguenza accumuli pericolosi che potrebbero compromettere la stabilità della struttura.
Oltre alle condizioni climatiche ostili, un’ulteriore preoccupazione per i coltivatori di drupacee sono gli insetti, primo fra tutti la cimice asiatica. Questa specie molto invasiva, che compie 2 generazioni all’anno e non ha predatori naturali come nei luoghi di origine, rilascia, durante la suzione, delle tossine all’interno del frutto che provocano la deformazione e la suberificazione interna, rendendolo di fatto non più commercializzabile. Per rispondere a questa esigenza, Arrigoni ha sviluppato una versione specifica della gamma IRIDE®, ovvero IRIDE Multi Pro®.
La giusta dimensione del foro, la magliatura fitta e la robustezza di questa rete sono le caratteristiche che la rendono impenetrabile dalla dannosa cimice asiatica.
Atre minacce parassitarie per le drupacee sono la Drosophila Suzukii e la Ceratitis. Anche in questi casi, è sempre più evidente che, ad oggi, i soli prodotti fitosanitari non bastano per assicurare una buona e sana protezione della pianta. L’elevata pressione dell’insetto, con ripetuti cicli che si protraggono anche sui frutti a completa maturazione, rende impossibile la lotta chimica, perché ciò significherebbe impiegare insetticidi fino a pochi giorni prima della raccolta. L’alternativa delle trappole attrattive per la cattura massale si rileva un metodo molto efficace per il monitoraggio, ma non ad esempio per l’abbattimento delle popolazioni di Drosophila. La soluzione più adatta della gamma Arrigoni per proteggere la pianta da questi parassiti è BIORETE®. Nelle sue diverse declinazioni, è una rete in HDPE appositamente studiata in funzione delle dimensioni degli insetti che si vogliono respingere, compresi Drosophila e Ceratitis, che potenzialmente potrebbero arrecare diversi danni sugli allevamenti di drupacee e di kiwi. La versione Air Plus, inoltre, permette di incrementare il passaggio dell’aria fino al 20% in più.
“Diversi studi confermano che dobbiamo convivere sempre più con i cambiamenti climatici – commenta Paolo Arrigoni, AD di Arrigoni – e per questo anche la nostra azienda sta sviluppando proposte sempre più mirate. Al contempo, non bisogna dimenticare tutto il capitolo degli insetti parassiti, che possono danneggiare il lavoro di un’intera annata. Per questo, oggi siamo in grado di proporre soluzioni integrate, che rispondano in modo puntuale e con efficacia alle esigenze dei professionisti dell’agricoltura”.
Il gruppo ARRIGONI opera nel settore tessile tecnico dal 1936. Nel 1959 inizia la produzione di tessuti a rete in polietilene. Ha oggi oltre 50 anni di esperienza nel settore degli schermi protettivi. La sede di coordinamento del gruppo è a Uggiate Trevano (CO), alle porte di Milano e prossima agli aeroporti di Linate e Malpensa. Le tre unità produttive del gruppo insistono su un’area complessiva di mq 110.000; la superficie coperta è di mq. 39.000. Gli addetti diretti sono 160, la capacità produttiva annua è di oltre 6000 ton/anno di tessuti a rete. Arrigoni concepisce, produce e distribuisce: agrotessili innovativi per un migliore controllo climatico ed una produzione di cibo più sano e sicuro e altri tessuti outdoor per usi tecnici e/o ambientali. È oggi leader europeo nelle applicazioni tessili tecniche per l’agricoltura.