Il 2020 è un anno cruciale per la Biodiversità, non solo perché coincide con il decennio dedicato alla diversità biologica all’interno dell’anno internazionale della salute delle piante, ma anche perché la recente emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha reso evidente la profonda correlazione tra la salute dell’uomo e quella dell’ambiente.
La Commissione europea ha appena presentato la “Strategia europea per la biodiversità” che indica alcuni obiettivi precisi con un orizzonte temporale al 2030 che hanno lo scopo ultimo di invertire la tendenza alla perdita di diversità biologica.
Numerosi sono i punti rilevanti del documento. Tra questi la proposta di piantare tre miliardi di alberi, intensificare la lotta al traffico di animali selvatici, destinare il 30% delle terre e il 30% dei mari ad aree protette, realizzare nuovi Piani urbani per il verde in tutte le città con più di 20 mila abitanti e operare per recuperare un buono stato di tutte le acque superficiali e sotterranee entro il 2027.
Fondamentale all’interno della strategia europea l’affermazione del modello biologico in agricoltura.
Il testo della Commissione Europea infatti considera essenziale puntare ad un aumento delle superfici agricole coltivate a bio su scala europea dall’attuale 8% ad almeno il 25% entro il 2030.
Parallelamente viene indicata la necessità di tagliare l’uso dei pesticidi del 50% e quello dei fertilizzanti del 20%.
In occasione della presentazione di questo importante documento e della Giornata mondiale dedicata alla biodiversità, venerdì 22 maggio, FederBio rinnova e rafforza il proprio impegno per la preservazione della varietà degli ecosistemi che stanno conoscendo un declino senza precedenti.
Come sottolineato da FederBio, l’adozione delle pratiche biologiche in agricoltura è una delle misure immediate e concrete che si può mettere in campo per tutelare la diversità biologica e gli habitat naturali e che, contemporaneamente, è in grado di favorire il mantenimento della fertilità del suolo e contribuire a contrastare il cambiamento climatico.
A supporto della rilevanza dell’agricoltura bio all’interno della strategia Ue, la recente metanalisi, pubblicata a marzo 2020, che integra i dati di 98 studi. In questo studio si conferma che l’agricoltura biologica rappresenta una strategia efficace per combattere la perdita di biodiversità. La ricerca ha analizzato 474 aziende agricole convenzionali e biologiche: la diversità e l’abbondanza di specie complessive è risultata per il 58% più elevata nelle aziende agricole biologiche, in particolare le piante hanno fatto rilevare una presenza superiore del 95% nelle terre coltivate con metodo bio e del 21% nei margini dei campi.
“È indubbio che la biodiversità contribuisca in maniera significativa al mantenimento della vita del Pianeta, ecco perché è fondamentale tutelarla soprattutto in un momento delicato come quello attuale, caratterizzato da una crisi senza precedenti. Non solo sono a rischio migliaia di piante e animali che popolano la Terra e innumerevoli organismi che costituiscono gli ecosistemi naturali, ma la nostra salute. Anche l’Europa ha messo al centro della strategia sulla biodiversità un vero e proprio cambio di paradigma dove il biologico rappresenta un tassello essenziale per la difesa della ricchezza degli ecosistemi. Il nuovo piano punta infatti sull’approccio agroecologico e sulla transizione verso l’agricoltura biologica per favorire la biodiversità e il contrasto al cambiamento climatico.
In questo scenario, FederBio sollecita con forza una veloce approvazione della legge sul biologico ancora bloccata in Senato, fondamentale per raggiungere gli obiettivi indicati dall’Unione Europea e creare le condizioni ideali per preservare quel patrimonio di diversità ambientale che rende il nostro Paese unico a livello mondiale” ha commentato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.
FederBio è una federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, con l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. FederBio socia di IFOAM e ACCREDIA, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione, è riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito di tavoli nazionali e regionali.
Attraverso le organizzazioni associate, FederBio raggruppa la quasi totalità della rappresentanza del settore biologico, tra cui le principali realtà italiane nei settori della produzione, distribuzione, certificazione, normazione e tutela degli interessi degli operatori e dei tecnici bio.
La Federazione è strutturata in cinque sezioni tematiche e professionali: Produttori, Organismi di Certificazione, Trasformatori e Distributori, Operatori dei Servizi e Tecnici, Associazioni culturali. FederBio garantisce la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati in base al Codice Etico e verifica l’applicazione degli standard comuni.