Se un agricoltore avesse oltre un mese di tempo per ultimare la raccolta di una varietà, invece dei canonici 15 giorni, la gestione del prodotto in campo e nel post raccolta, avrebbero indubbi vantaggi, non da ultimo anche la gestione della manodopera, ad oggi un problema sentito al Nord come al Sud.
Se oltre a questo, ci aggiungessimo anche una elevata rusticità legata ad una conclamata resistenza al freddo (in fioritura), il materiale a disposizione potrebbe definirsi molto promettente. Queste caratteristiche le troviamo in “Maissa”, pesca piatta (platicarpa) a polpa gialla, che rende possibile una finestra di maturazione molto più lunga di quella normalmente necessaria per le varietà tradizionali. Grazie a questo prolungamento del periodo di raccolta, durante il quale il frutto rimane molto sodo in pianta (pur avendo raggiunto la maturazione di consumo), le aziende agricole avrebbero modo di iniziare e concludere con successo il raccolto anche in condizioni di scarsa manodopera e con una facilitazione gestionale non indifferente.
Il segreto di questa tipologia di polpa denominata “Stony Hard” è nella mancata produzione di etilene (gas della maturazione), per cui le pectine presenti nella parete cellulare non vengono degradate. Tale carattere oggi ancora non esplorato nelle varietà commerciali e che conferisce alla polpa una elevatissima tenuta alla maturazione, sia in pianta che dopo raccolta e la polpa rimane molto soda e croccante. La raccolta può essere effettuata quindi con passaggi molto distanziati l’uno dall’altro, e anche la fase di gestione a magazzino può essere gestita in maniera differente, applicando etilene esogeno in prossimità del momento di commercializzazione ipotizzato.
Il progetto Mas.Pes, tra i suoi obiettivi, si pone quello di inserire questo carattere all’interno di cultivar commerciali, al fine di proporre al settore varietà con una ‘’vita’’ in pianta del frutto molto prolungata, circa un mese. Tra quelle giunte al termine del processo di selezione si pone la varietà Maissa, pesca piatta tardiva, che matura da metà agosto, con frutti di elevata pezzatura e sapore dolce aromatico. Questa varietà, ad oggi è l’unica pesca piatta al mondo con questa caratteristica, ma altre sono in avanzata fase di selezione, sia piatte che a frutto rotondo.
Questa tipologia di frutto non rappresenta una novità uscita dal cilindro: essa è originaria della Cina, ed è stata introdotta in Europa decenni fa pur non avendo mai trovato diffusione innanzitutto per la tessitura croccante (non fondente) e quindi diversa rispetto ai frutti a cui è abituato il consumatore e poi perché nessuno si è mai prodigato abbastanza nel diffonderla. Questo invece è il momento di presentarla adeguatamente sul mercato anche come risposta alla carenza di manodopera, problema contingente, ma che potrebbe prolungarsi anche nei prossimi anni.
Grazie alla finestra prolungata di raccolta, questa tipologia di frutto detta “Stony Hard” ha tutte le caratteristiche per interessare il mercato e porre le basi per una piccola rivoluzione in frutticoltura. Con tre/quattro di queste cultivar, invece che con dieci, un agricoltore potrebbe coprire tutto il calendario di raccolta che va da metà giugno a settembre. In tempi di risparmio e ottimizzazione delle risorse non è poco. Diminuire le varietà rappresenterebbe un risparmio per tutta la filiera. Dal produttore al consumatore finale.
Un’altra caratteristica che possiamo rilevare in questa varietà è l’elevata resistenza ai ritorni di freddo che le ha consentito di avere una buona produzione anche in un’annata molto difficile come questa. Maissa infatti ha una fioritura molto tardiva e una elevata resistenza del fiore al gelo.
In ultimo la qualità del frutto, che ha un sapore dolce, a bassa acidità, molto aromatico. La tipologia di polpa potrebbe prefigurarne una programmazione della raccolta al raggiungimento di una soglia predefinita di contenuto zuccherino, allo scopo di proporre al consumatore finale un frutto garantito sotto l’aspetto della dolcezza.